Abusi sessuali, sacerdote condannato a risarcire la vittima dopo 30 anni!

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Abusi sessuali ragazzino condannato sacerdote

Abusi sessuali ragazzino condannato sacerdote a pagare 200 mila euro. Questa è in estrema sintesi la conclusione di una storia che va avanti ormai da anni: Don Silverio Mura è stato condannato a risarcire Arturo Borrelli. Quest’ultimo, infatti, sono anni che accusa il sacerdote di molestie sessuali, le quali sarebbero state subite all’età di 13 anni. Il prete all’epoca era il suo insegnante di religione alla scuola media Borsi di Ponticelli. La condanna al risarcimento arriva nonostante l’assoluzione da parte del tribunale ecclesiastico nel 2019 e nonostante il reato sia caduto in prescrizione.

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Abusi sessuali ragazzino condannato sacerdote: depositata la sentenza

Abusi sessuali ragazzino condannato sacerdoteLa vicenda è arrivata a una conclusione, quindi. Stamane il giudice Alessio Forzati, decima sezione civile del tribunale di Napoli, ha depositato la sentenza. Dunque, come si legge dalle colonne de Il Riformista, il sacerdote Silverio Mura dovrà risarcire per oltre 200mila euro Arturo Borrelli, l’uomo che per anni avrebbe subito molestie sessuali da parte del parroco.

Il giudice, nell’emettere la sentenza, ha condannato non solo il sacerdote ma anche il Ministero dell’Istruzione. Nel 2019 il tribunale Ecclesiastico ha assolto “Pienamente il sacerdote e insegnante don Silverio Mura stimatissimo nella scuola e nella parrocchia, dalla accusa di reiterati abusi sessuali e da tutte le accuse mossegli da Arturo Borrelli e da un’altra sedicente vittima, dopo oltre 24 anni”.

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Il racconto di Arturo Borrelli

Abusi sessuali ragazzino condannato sacerdoteSempre come si legge da Il Riformista, Borrelli da una decina di anni racconta che verso la fine degli anni ’80 avrebbe subito delle attenzioni moleste del parroco. Un quarto di secolo dopo, essendo il reato prescritto, l’uomo avrebbe chiesto alla Curia di Napoli un risarcimento. Quest’ultima, di tutta risposta, ha offerto all’uomo un risarcimento minimo (inferiore ai 500 euro) per la violenza subita.

Le denunce partirono nel 2010, quando, come racconta Arturo al Fatto Quotidiano, prova un dolore fortissimo al ventre:
Mi mancava il fiato, mi sentivo morire. È riemersa la violenza. Avevo 13 anni il mio professore di religione era un sacerdote molto stimato. Io venivo da una famiglia religiosissima, mio padre quando andavamo in vacanza ci portava a visitare i santuari. Così, quando il sacerdote mi ha detto se volevo andare a pranzo da lui a me è sembrato un onore. Non avrei mai immaginato quello che è successo dopo.”