Acqua bollente cognato: un uomo di 46 anni ha aggredito il cognato con una pentola di acqua bollente. La lite sarebbe esplosa per futili motivi. La vittima ustionata è un uomo di 70 anni che da qualche giorno conviveva con l’uomo e la sorella, compagna della vittima. Il settantenne è in ospedale, il quarantaseienne è stato arrestato.
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Acqua bollente cognato: diverse ustioni
Una lite assurda tra cognati si è verificata nella zona di Sampierdarena, quartiere di Genova. Un uomo di 46 anni ha aggredito il cognato di 70 anni con una pentola piena di acqua bollente e un coltello. Il drammatico episodio è avvenuto nella giornata di ieri. Sul posto sono intervenute le volanti della Polizia. Gli agenti hanno arrestato il quarantaseienne, mentre il pensionato ha riportato ustioni molto serie sul viso e sul resto del corpo. Il settantenne fortunatamente non è in pericolo di vita. Alla Polizia l’uomo avrebbe detto che il cognato aveva in qualche modo rotto il ménage familiare. Infatti, da qualche giorno il pensionato conviveva nell’abitazione della compagna, la sorella dell’arrestato. Sarebbero nate diverse discussioni tra i due. L’epilogo drammatico è arrivato nella serata di ieri quando il settantenne è stato accusato di avere lavato i piatti e per questo aggredito con l’acqua bollente.
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Acqua bollente cognato: indagini in corso
La Polizia però anche scoperto altro. Infatti, durante le perquisizioni gli agenti di Polizia hanno trovato alcuni documenti sospetti. Si tratterebbe di alcuni documenti e ricette mediche false che il quarantaseienne falsificava. La Polizia ha trovato alcune apparecchiature utilizzate per falsificare i documenti. Dunque, oltre alle indagini sulle aggressioni, sono partite anche altre indagini. Tale indagini sono state affidate alla squadra mobile guidata dal dirigente Stefano Signoretti. Ora per il quarantaseienne oltre all’accusa di aggressione si prefigura anche il reato di falsificazione di documenti d’identità e ricette mediche. Le indagini sono in corso e si attendono novità in merito nelle prossime ore. La relativa fortuna per l’uomo di 46 anni è che il cognato non ha perso la vita nell’aggressione altrimenti sarebbe stato molto peggio. Come detto, si attendono novità da parte degli inquirenti.
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Acqua bollente cognato: reato di falsificazione documenti
Vediamo di cosa potrebbe essere accusato il quarantaseienne. Per chiunque viene trovato in possesso di un documento falso valido per l’espatrio la reclusione è da due a cinque; chi, invece, fabbrica o forma il documento falso avrà la stessa pena aumentata di un terzo. Dunque, anche se il documento di identità non viene considerato un atto pubblico, prevede delle sanzioni diverse da quelle della scrittura privata in quanto atto indispensabile per il riconoscimento e l’identificazione di un soggetto. Il soggetto trovato in possesso del documento falso, o che lo sta falsificando, potrà, inoltre, essere tratto in arresto.
