Dopo aver scoperto gli effetti benefici del Tocilizumab (un farmaco anti-artrite) sui pazienti affetti da Coronavirus, dall’Università Federico II di Napoli arrivano delle ulteriori novità. Un insospettabile ingrediente per prevenire il contagio del virus Sars-CoV-2 potrebbe essere un prodotto a noi familiare: acqua ossigenata. Lo studio, riportato ad aprile sulla rivista internazionale Infection Control & Hospital Epidemiology della Cambridge University, è stato condotto dagli studiosi napoletani. Tra questi Antonio del Prete, docente della Federico II di Napoli, e il Direttore Sanitario dell’AIAS di Afragola Arturo Armone Caruso.
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Acqua ossigenata: l’ingrediente principale contro il Coronavirus
Secondo lo studio condotto dai ricercatori partenopei, l’acqua ossigenata potrebbe essere efficace per prevenire il contagio del Covid-19. Tra i promotori della ricerca:
- Antonio del Prete, oftalmologo e docente di Oculistica della Federico II;
- Arturo Armone Caruso, specialista in Otorinolaringoiatria, Direttore Sanitario e Responsabile del servizio ORL e Citologia Nasale presso l’AIAS di Afragola;
- Antonio Ivan Lazzarino, epidemiologo dell’University College London;
- Roberto Capaldi, medico chirurgo;
- Lucia Grumetto, docente di Chimica Farmaceutica all’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
Napoli in prima linea per la ricerca
Inoltre, la ricerca potrebbe portare a ridurre la progressione dell’infezione dal tratto respiratorio superiore a quello inferiore. Ciò grazie all’induzione della risposta infiammatoria antivirale innata da sovraesposizione del recettore di tipo Toll-like 3 e alle note proprietà ossidanti e di rimozione meccanica del perossido di idrogeno.
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Acqua ossigenata come cura? Verso la svolta
Gli studiosi hanno chiesto di svolgere ulteriori e rapidi studi su ciò che hanno finora osservato. Lo scopo è quello di indagare e confermare i benefici dell’utilizzo dell’acqua ossigenata come terapia. Si tratta, dunque, di un possibile passo avanti nella battaglia contro il Coronavirus.