Alberto Stasi Le Iene: domani sera su Italia 1 sarà possibile vedere lo speciale ‘Delitto di Garlasco: la verità di Alberto Stasi‘. Un racconto che ripercorre la storia giudiziaria del responsabile della morte di Chiara Poggi. Il quale, tuttavia, continua a definirsi innocente.
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Alberto Stasi Le Iene: “Voglio dare un senso a questa esperienza”
Pavia, 13 agosto 2007. Conoscerete tutti questa data – è il giorno in cui si consuma il cosiddetto delitto di Garlasco. Uno dei casi di cronaca nera più discussi in tutta Italia. A morire è Chiara Poggi, ragazza di 26 anni laureata in economia. Il suo corpo viene ritrovato da Alberto Stasi, all’epoca suo fidanzato, ma diverse incongruenze conducono gli inquirenti ad arrestare proprio lui. Indumenti e scarpe puliti, i mancati segni di effrazione nell’abitazione, le condizioni della vittima – tutto fa pensare a lui. Riconosciuto innocente per due volte, nel 2015 arriva la sentenza definitiva: 16 anni di carcere.
Oggi decide di concedere un’intervista a ‘Le Iene‘ “per dare un senso a questa esperienza“. Afferma: “Certe cose non dovrebbero più accadere. Se una persona vive delle esperienze come quella che ho vissuto io, questa deve essere resa pubblica. Visto che ho la possibilità di parlare lo faccio, così che le persone capiscano, possano riflettere e anche decidere se il sistema che c’è va bene oppure se è opportuno cambiare qualche cosa”.
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Alberto Stasi Le Iene: lo speciale ‘Delitto di Garlasco‘
Domani, martedì 24 maggio, andrà in onda in prima serata su Italia 1 ‘Delitto di Garlasco: la verità di Alberto Stasi‘. Protagonista indiscusso della serata sarà proprio l’ex fidanzato della vittima, colui che sta scontando la condanna in via definitiva. L’uomo continua a definirsi innocente, ripercorrendo tutti i momenti legati alla morte di Chiara Poggi dal 2007 fino a ora. Il racconto seguirà naturalmente la sua versione dei fatti. La stessa definita incongruente dagli inquirenti che l’hanno trascinato in tribunale molteplici volte. “Sembrava di remare contro un fiume in piena andando controcorrente”, dice Stasi. “Una volta lo scambio dei pedali, un’altra volta il test solo presuntivo e l’alibi che mi viene cancellato, l’orario della morte che viene spostato. Non c’era desiderio di cercare la verità perché una volta può accadere, la seconda volta può passare, ma non possono esserci una terza, una quarta, una quinta, per sette anni. Che verità c’è in tutto questo?”
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Alberto Stasi ha confessato: ecco la sua verità
“Nell’immaginario comune un innocente in carcere è un qualcuno che soffre. Per me non lo è, perché la mia coscienza è leggera. Alla sera, quando mi corico, io non ho nulla da rimproverarmi. Certo, ti senti privato di una parte di vita perché togliere la libertà a una persona innocente è violenza. Però non hai nulla da rimproverarti. L’hai subita e basta, non è colpa tua“, afferma Stasi. E quando uscirà dal carcere, tra nove anni, cosa farà? Risponde anche a questo: “Ho in mente di mettere a frutto tutte le esperienze negative che ho vissuto. Certe cose non le puoi metabolizzare se non le vivi. È un impegno diverso rispetto a quello che potevo desiderare quando avevo 24 anni e volevo fare carriera nell’azienda più grande d’Italia”.
