Alessandro Borriero: quando la passione per l’arte diventa linfa vitale

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alessandro borriero

L’arte, in tutte le sue forme, scuote gli animi e rallegra lo spirito. Credere fortemente in qualcosa, avere una passione ti fa vivere tante vite diverse: la tua e quella che vivi attraverso i tuoi sogni. Ospite ai nostri microfoni oggi c’è Alessandro Borriero giovane partenopeo appassionato d’arte, in particolare di musica e scrittura. Dall’esordio al Festival di Napoli alle ultime collaborazioni musicali con i professionisti più rinomati del settore, Alessandro si racconta a noi di Informa Press.

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Intervista ad Alessandro Borriero

alessandro borrieroCiao Alessandro, parlaci un po’ di te… 

“Ciao a tutti i lettori di Informa Press. Sono nato a Napoli nel 1979 e vivo da sempre a Pomigliano d’Arco. Ho sempre avuto una forte passione per l’arte che eredito dalla mia famiglia. Nel 2001 inizio il mio percorso partecipando alle selezioni del Festival di Napoli, come frontman del gruppo musicale “Voltura”. Dal 2002 al 2006 ho avuto la fortuna di entrare a far parte della compagnia teatrale “’E bagattelle” prendendo parte alle commedie “E duje chiapparelli” e “Arezzo 29 in tre minuti”. Una bellissima esperienza che mi ha permesso di girare in diversi teatri campani.

Nel 2003 esce il mio primo singolo inedito “Tutto ciò che ho amato” in collaborazione con l’autore Francesco Carfagna. In seguito lavoro ad altri progetti come “Fino al cuore” e “Venti5”. Nel 2013 il mio amico Stefano Natale mi ha proposto di collaborare a un progetto radiofonico sperimentale con altri artisti nella sua radio web “Radio Black Garden”. Mi ci sono buttato a capofitto, come faccio in ogni cosa in cui credo.”

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Alessandro Borriero: l’arte come strumento di rinascita

panaro solidale, alessandro borrieroCome è nata la tua passione per l’arte e in particolare per la musica e la
scrittura?

“Come vi dicevo, mi sono avvicinato all’arte da piccolo, quando mi fu regalata la prima tastiera all’età di otto anni. Così è iniziato il mio viaggio tra le note. Del resto, con una sorella attrice di teatro, una mamma che ha fatto parte di un coro, il papà appassionato di pittura e poesia e, su tutti, mio nonno paterno Augusto che ha preso parte alle riprese di “Satyricon” – del maestro Federico Fellini – non poteva andare diversamente. Anche a scuola, la musica è stata sempre una delle mie materie preferite alla quale, insieme alla poesia, mi sono dedicato fin da subito con grande interesse. Stilisticamente sono vicino al blues, funk, rock, pop e acustico. Gli autori a cui mi ispiro invece sono quelli autentici come Tricarico, Samuele Bersani, Sergio Cammariere, Lucio Dalla e tanti altri.”

Qual è il progetto a cui sei legato di più a livello emotivo?

“Decisamente l’album “Ancora di noi” del 2010, per il quale sono stato coautore e produttore. In quel periodo, combattevo contro gli attacchi di panico: la “bestia nera” di tutte le persone troppo sensibili. Ho perso tanto: occasioni professionali, amici e anche l’amore ma ho capito chi non mi avrebbe mai voltato le spalle: la mia famiglia.”

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Alessandro Borriero, le parole: importanti ancore di salvezza!

Maggio, alessandro borrieroQuale messaggio vuoi trasmettere con i tuoi lavori?

“La penna è uno strumento molto pericoloso: con la penna posso far innamorare o piangere. Viviamo un’epoca buia; lo definisco il “Medioevo 2.0” perché, forse, da quel periodo storico non siamo mai usciti davvero. Basta accendere la televisione o mettere il naso fuori dalla porta di casa per capire che è così. Nonostante il mio essere realista, resto dell’idea che la parola sia un’importante ancora di salvezza. Specie in tempi come questi: sarò idealista?”

Hai progetti futuri in cantiere? Se sì, ci fornisci delle
anticipazioni?

Ho diversi progetti a cui sto lavorando: testi da proporre per un nuovo lavoro discografico, la stesura di un saggio di cronaca oltre ad alcune possibili produzioni. Ma non vorrei rovinarvi l’effetto sorpresa.”

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