Alessandro D’Avenia fa “L’appello”: “Restituiamo una presenza ai ragazzi”

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Alessandro D'Avenia
Fonte: pagina facebook di Alessandro D'Avenia

Alessandro D’Avenia torna con un nuovo romanzo, edito da Mondadori e uscito il 3 novembre, intitolato “L’appello”. L’autore ci presenta Omero Romeo, un professore cieco assegnato alla classe-ghetto del liceo, col compito di condurli all’esame di Stato. “È una chiamata alle armi”, lo definisce.

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Alessandro D’Avenia festeggia l’anniversario da scrittore

Alessandro D'Avenia
Alessandro D’Avenia, fotografia scattata da Marta D’Avenia, dai profili social di entrambi

L’uscita del romanzo incorona i vent’anni di insegnamento di Alessandro D’Avenia e un decennio da scrittore. Il suo esordio è avvenuto nel 2010 con “Bianca come il latte, rossa come il sangue”, da cui è stato tratto l’omonimo film. Dopo una pausa di tre anni, l’autore torna a raccontare dei ragazzi, stavolta dalla prospettiva di un professore cieco.

Sulla sua pagina Instagram (alexdavenia) ha scritto: “Il nome e il volto sono ciò che fa di una persona una persona”. La trama del romanzo si concentra su un professore cieco, l’unico a saper vedere i suoi studenti. L’autore racconta al Corriere: “Perché noi vediamo i ragazzi ma non li sentiamo. Se vogliamo cambiare davvero la scuola, dobbiamo partire da qui: restituire loro una presenza”.

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Alessandro D’Avenia diventa Omero Romeo

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Copertina del nuovo romanzo “L’appello”, dal profilo Facebook e Instagram dell’autore

La trama del romanzo vede un professore di scienze ammalarsi di una malattia che lo rende cieco in poco tempo. Come può, allora, continuare il proprio lavoro al quale ha dedicato un’intera vita? Omero Romeo impara a conoscere i suoi studenti maturandi attraverso le loro storie, poiché è impossibilitato a vederne i volti. La storia va avanti così, di racconto in racconto, affrontando tematiche forti che saldano il rapporto tra ragazzi e insegnante.

L’idea di Alessandro D’Avenia nasce dall’esperienza personale. “Viviamo di social fatti di immagini in cui incaselliamo subito le persone in un pregiudizio visivo”, afferma. “Con uno sguardo pensiamo già di aver capito tutto”, continua nell’intervista rilasciata per la Mondadori. L’autore definisce la propria opera come una chiamata alle armi, rifacendosi ai testi di Dante Alighieri. “È un dire diventa ciò che sei, non diventa ciò che vuoi. Per farlo, però, hai bisogno che qualcuno ti chiami. È una chiamata a lottare contro gli inganni della vita, quelle illusioni che ci mettono in prigione”.

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Alessandro D’Avenia: biografia e opere

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Copertine dei romanzi di Alessandro D’Avenia, dai profili Facebook e Instagram dell’autore

Alessandro D’Avenia nasce a Palermo il 2 maggio 1977. Inseguendo la passione per la letteratura, si trasferisce a Roma e si laurea in Lettere Classiche. Vince poi un dottorando di ricerca in Antropologia all’Università di Siena. Inizia la carriera di insegnante in una scuola media, per poi studiare Produzione cinematografica a Milano. La sua carriera di scrittore inizia con il romanzo “Bianca come il latte, rossa come il sangue” nel 2010. Seguono, poi:

  • Cose che nessuno sa” (2011);
  • Ciò che inferno non è” (2014), romanzo dedicato a padre Pino Puglisi, suo ex insegnante e martire della mafia;
  • L’arte di essere fragili – come Leopardi può salvarti la vita” (2016);
  • Ogni storia è una storia d’amore” (2017).

Per ciascuna delle sue opere, la bonaria raccomandazione di Alessandro D’Avenia è la seguente: “Dovete andare piano. I libri devono partire dal cuore e poco a poco arrivare alla testa”.

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