Alexa testimone di un omicidio: è la nuova frontiera della giustizia?

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Amazon Alexa è l’ormai famoso dispositivo elettronico che funge da assistente personale sviluppato dall’azienda Amazon. È diventato presto famoso per la sua versatilità, ma nessuno si sarebbe aspettato che un giorno, tra le varie funzioni, avrebbe avuto anche quella di “testimone di un omicidio”. Tutto nasce nel luglio 2019 in Florida: una donna muore, è omicidio. Alexa era lì e ha registrato tutto ciò che la vittima e il presunto assassino si sono detti, compresi i rumori ambientali.

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Alexa: cos’è e come si usa

AlexaAmazon Alexa è l’ultima creazione della società di Jeff Bezos. La lista delle sue funzioni è quasi infinita:

  • È capace di interagire con le persone;
  • Sa riprodurre brani musicali;
  • Può fornire informazioni di vario tipo;
  • È in grado di controllare vari dispositivi di ultima generazione in casa e molto altro.

Alexa inoltre può essere personalizzata attraverso l’istallazione di ” Skill”, mini app installate da terzi sviluppatori. Lo scopo è quello di rendere le funzioni di Alexa potenzialmente infinite. Amazon ha lanciato Alexa nel 2014 e l’utilizzo di questo nome è stato adottato proprio per la presenza della lettera “X” che è più facile da riconoscere per questa intelligenza artificiale. Dal momento della sua uscita, tantissimi sviluppatori si sono avvicinati a questo dispositivo, con l’intento di migliorarlo e renderlo più efficace.

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Amazon Alexa: testimone in un caso di omicidio

Alexa
www.amazon.it

Come detto, Alexa potrebbe essere testimone di un probabile caso di omicidio. Ad Hallandale in Florida, i poliziotti e i giudici confidano nelle registrazioni di Alexa per risolvere il caso. Proprio attraverso questo dispositivo, si cercherà di risalire alla morte di Sylvia Galva, 32enne, trovata senza vita a luglio nel suo appartamento, con una lama che le trafiggeva il petto. Si sospetta che il colpevole del delitto sia stato suo marito, Adam Crespo. Quest’ultimo racconta agli investigatori che la donna è morta accidentalmente durante un loro litigio. Il 43enne esce da prigione solo dietro pagamento di una cauzione, ma resta sotto accusa. In un’altra stanza della casa era presente anche un’amica della coppia, che purtroppo non è riuscita a vedere nulla. Quindi Alexa sembra essere l’unica a sapere più di tutti; il destino di quest’uomo è chiuso nelle registrazioni del dispositivo.

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Alexa: la tecnologia che inizia a collaborare con la giustizia

AlexaQuesta tragica vicenda potrebbe contribuire alla nascita di una nuova strada, uno sviluppo tecnologico potenzialmente decisivo in fase di indagine e giurisprudenziale. Così facendo molti giudici, investigatori e avvocati avrebbero meno dubbi e più certezze in molti casi controversi. Da questo punto di vista, la tecnologia resta comunque un’arma a doppio taglio. Proprio perché alcune procedure, come il caso di Amazon Ring, un campanello dotato di videocamera, violerebbero quelli che sono i diritti della privacy. Infatti, anche se in California è stato promosso dalla polizia di una contea, molte associazioni dei diritti civili hanno protestato, ritenendo l’ultimo prodotto di Amazon lesivo dei diritti personali.

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