Alzheimer, nuovi e importanti sviluppi verso possibili cure!

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Con il termine Alzheimer si intende una malattia (leggi l’articolo: Contro il tumore basta un’iniezione) neurodegenerativa che comporta una progressiva morte dei neuroni con conseguenze cognitive, comportamentali e motorie. Una malattia subdola che lentamente porta via ricordi e parole.
È un po’ come se portasse via l’anima della persona colpita. Una cura specifica ancora non è disponibile ma la ricerca nella lotta contro la formazione delle placche amiloidi nel cervello, strettamente correlate alla malattia, continua senza sosta. Anche perché i dati non sono incoraggianti: si stima che nel 2050 l’Alzheimer colpirà 160 milioni di persone nel mondo.

Alzheimer: la speranza di una cura arde sempre più forte

AlzheimerNuove speranze giungono da oltre oceano. Infatti da uno studio in collaborazione tra il prestigioso Buck Institute di Novato (California) e i Laboratori Easton dell’Università della California di Los Angeles (UCLA), è emerso che i ricercatori sono riusciti a invertire il processo di perdita della memoria su dieci pazienti. Tutti con una diagnosi di declino cognitivo lieve, deficit cognitivo soggettivo o di morbo di Alzheimer. Questi incredibili miglioramenti sono il frutto di un programma di ben trentasei punti terapeutici specifici. Tra essi, un cambiamento sostanziale nelle abitudini alimentari, esercizio fisico, ottimizzazione delle ore di sonno, stimolazione cerebrale e assunzione di farmaci e vitamine ad hoc. Ovviamente si è solo nella fase sperimentale.

Passi in avanti anche dai laboratori europei. Ricercatori finlandesi dell’Università di Tampere hanno scoperto che il consumo moderato di birra potrebbe essere collegato alla formazione delle placche amiloidi nel tessuto cerebrale, fungendo in qualche modo da barriera protettiva contro la loro comparsa.

Nell’attesa di una cura, arrivano i CHIP

AlzheimerParallelamente alla ricerca di una cura definitiva, si provano a migliorare le condizioni di vita dei malati di Alzheimer. Alcuni chip infatti potranno attivare vari segnali in casi di problemi medici. Ovviamente possiamo capire come questo sia importante per soggetti affetti da Alzheimer e demenza. Non essendo autosufficienti, il chip si sostituisce al soccorso immediato. I chip, inoltre, segnaleranno livelli di glucosio nel sangue e misureranno anche la frequenza cardiaca e la pressione.

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