Le foreste bruciano, il verde sta svanendo e la Terra chiede pietà. Media e scienziati da tutto il mondo riportano la notizia della grave crisi dell’Amazzonia, la più grande foresta pluviale del pianeta. Infatti, in questo ultimo anno i roghi sono pressoché triplicati. Pur non volendo essere catastrofici e considerando che anche gli oceani producono una buona parte dell’ossigeno che respiriamo, resta preoccupante una situazione che peggiora di anno in anno.
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Amazzonia: i numeri di una tragedia ambientale. Come aiutare il pianeta
Cosa possiamo fare nel nostro piccolo per l’Amazzonia?
- Ridurre (se possibile eliminare) il manzo proveniente dal Brasile. Gli allevamenti sono responsabili dell’attuale diradamento della foresta brasiliana;
- Sensibilizzare e parlare ancora degli incendi. Media e social hanno diffuso la notizia, ma è importante continuare a parlare di ciò che sta succedendo in Amazzonia, Africa, Siberia e nella nostra penisola;
- Eliminare o ridurre fortemente il consumo di legno e carta. Occorre evitare gli sprechi e trovare materiali sostitutivi;
- Contribuire economicamente, se possibile. Ci sono tantissime organizzazioni che lottano per la salvaguardia di flora e fauna.
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Non solo Amazzonia
Nemmeno la foresta pluviale del bacino del Congo, la seconda più grande al mondo, è stata risparmiata. 10.000 incendi in Congo, con il sospetto che alcuni siano stati provocati dall’uomo, dato l’alto interesse che le multinazionali hanno nello sfruttare una zona ricca di legname e petrolio. Un rischio enorme per biodiversità, data la quantità di anidride carbonica sprigionata.
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Pray for Amazzonia: l’invito ai governi e il punto di non ritorno
Il problema riguarda anche l’Italia. Dall’inizio del 2019 sono divampati 251 roghi, il triplo dello scorso anno, quasi un incendio al giorno. Purtroppo circa il 60% delle fiamme sono di origine dolosa. Mediamente è il Mezzogiorno che soffre l’attività criminosa e l’alta desertificazione in alcune aree.
Questo è il grido disperato del mondo che chiede aiuto. Abbiamo un solo pianeta, non possiamo restare inermi.