Viaggiatore nel mondo con Napoli nel cuore: la storia di Andrea Vento

Ha praticamente visto ogni angolo della terra, riuscendo a trasformare la sua passione in un lavoro

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Andrea Vento

Andrea Vento, vero e proprio viaggiatore seriale, è riuscito a vedere quasi ogni angolo del globo. Da qualche anno, è riuscito anche a creare anche un sistema di business molto interessante. Lavora sui social, sempre in prima persona nei suoi diari di bordo. Un impero costruito soprattutto grazie alle nuove piattaforme di visibilità, che hanno avuto un ruolo chiave nella viralità del suo progetto. Oggi, con l’arrivo della pandemia, il suo è tra i settori più colpiti, e in generale quello in cui si prevede un rilancio più difficoltoso. Siamo riusciti ad intervistarlo ai microfoni di Informa Press, per porgli alcune domande.

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Andrea Vento, l’intervista: come nasce la tua passione per i viaggi?

Andrea Vento 2È nata perché i miei genitori da piccolo mi portavano sempre in giro per l’Italia. Poi quando ho cominciato a guadagnare ho iniziato a viaggiare anche all’estero: facevo solo quello. Sono sempre stato un viaggiatore dentro. Il mio primo viaggio a sedici anni a Rio De Janeiro, e da lì non mi sono più fermato. Viaggiare è andare oltre: è il viaggio in sé ciò che mia affascina”. 

Ma qual è stato il tuo viaggio più bello? Sicuramente quello che ancora deve venire. Proprio perché è il viaggio la parte bella. Che siano Maldive, Polinesia, Aurora Boreale o l’Umbria, è il tragitto la cosa più interessante. Dal punto A al punto B. Certo alcune mete sono più affascinanti di altre. Io che ho fatto cinque volte il giro del mondo e ho visitato centoventotto paesi, sono stato 33 volte alle Maldive, cinque volte in Polinesia e in altri splendidi posti, mi rendo conto anche di questo”.

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Oggi il mondo dei travellers è messo duramente in crisi dalla pandemia. Qual è la ricetta per uscirne?

“Una bella domanda. Il governo ha avuto le sue responsabilità. Non sono riusciti a far rispettare le regole. Bisogna aprire le frontiere, perché tanto è obbligatorio il tampone che può darci una sicurezza. Oppure vaccinarsi. Ma così, a noi operatori turistici, ci hanno ucciso letteralmente. Su questo punto sono veramente arrabbiato da viaggiatore professionista. Io abito a Dubai, dove sono praticamente tutti vaccinati. È più sicuro qui che in Italia. Perché non si può venire? Bisogna fare qualcosa altrimenti rischiamo veramente di morire”. Tematica di cui si è parlato molto ovviamente anche sui social.

C’è differenza tra prima e dopo nell’ottima dei viaggiatori? Non tanta secondo me. Certamente prima, non essendoci i social la gente rimaneva più sorpresa, mentre oggi tutti hanno visto un posto già prima di andarci, ma non è mai la stessa cosa che vederlo dal vivo. Non ci sarà mai la stessa emozione. I miei clienti quando vengono a vedere l’aurora boreale in Norvegia, piangono dall’emozione. Anzi, forse c’è una spinta in più perché la conoscenza aumenta l’emozione”.

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Andrea Vento viaggiatore a Sud del mondo: cosa vuol dire essere partito da Napoli, città di viaggiatori per definizione?

Andrea Vento“Essere partito da Napoli per me è una grande emozione. È una città difficile e questo mi dà una soddisfazione maggiore. In qualsiasi posto del mondo vada, porto sempre Napoli nel cuore e ne parlo bene. Anche a chi ha pregiudizi, io cerco sempre di mostrare gli aspetti positivi e della parte sana della città”.

Quali sono i tuoi progetti futuri? Continuare a viaggiare o creare una community autonoma?

“Continuare a viaggiare sempre, fino alla fine. A qualsiasi età. La mia community mi segue ovunque ed è già fidelizzata. La gente ogni giorno mi chiama e mi dice sempre una cosa: “Voglio andare dove sei andato tu”. E questo è lo spirito dei veri viaggiatori, la condivisione.

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