Anticorpi umani capaci di inibire il virus Sars-Cov-2. Questa l’importante scoperta del CEINGE-Biotecnologie avanzate di Napoli (centro di ricerca molecolare diventato un’eccellenza italiana) ad opera dei ricercatori della Task Force Covid-19 finanziata dalla Regione Campania. Pubblicata sulla rivista Scientific Reports, la ricerca potrebbe portare a traguardi importanti sia nella lotta al Covid-19 (varianti comprese); che contro altri Coronavirus.
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Anticorpi umani contro il Sars-Cov-2: la nuova scoperta
A raggiungere quest’importante traguardo è nello specifico il team guidato in prima linea da Claudia De Lorenzo, ordinario di Biochimica presso il Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche dell’Università Federico II. Tra l’altro, la prof.ssa De Lorenzo è la Principal Investigator del CEINGE. Ad affiancarla anche due giovani ricercatrici: Margherita Passariello, assegnista di ricerca; Cinzia Vetrei, dottoranda presso il Dipartimento di Medicina Molecolare e Biotecnologie Mediche della Federico II. Lo studio è stato effettuato anche con la collaborazione dei team di ricerca diretti rispettivamente da Massimo Zollo e Nicola Zambrano, professori dell’Università Federico II e Principal Investigators CEINGE, e con il contributo dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno.
Abbiamo chiesto proprio alla prof.ssa De Lorenzo un approfondimento più dettagliato sulla nuova scoperta. Di seguito tutti i dettagli.
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La scoperta del Ceinge di Napoli: intervista alla prof.ssa Claudia De Lorenzo
“Abbiamo prodotto nuovi anticorpi umani contro il virus Sars-Cov2 mediante selezione in vitro di frammenti anticorpali sulla regione di legame alle cellule – RBD – di Spike (la proteina virale che fa da chiave di ingresso), mediante una strategia di “competizione” con il recettore espresso sulle cellule delle vie respiratorie (ACE2 nel caso specifico).
“Tali anticorpi sono risultati in grado di interferire nel legame della proteina Spike con il recettore ACE2 – evento necessario per l’ingresso del virus nella cellula – e alcuni di essi si sono dimostrati capaci di inibire l’infezione di colture cellulari umane del virus SARS-CoV2 e della sua variante inglese. Inoltre, gli anticorpi potrebbero essere privi di effetti collaterali in eventuale terapia, in quanto sono stati prodotti con un isotipo che non induce processi infiammatori (pericolosi per una patologia con caratteristiche già predisponenti a processi infiammatori. Principali responsabili della severità della patologia)“.
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Anticorpi umani contro il Covid: prospettive future
“Se i risultati fossero confermati da studi in vivo, tali anticorpi potrebbero diventare un’arma aggiuntiva contro il virus SARS-CoV2”.
La ricerca potrebbe portare a risultati importanti anche per altri tipi di malattie?
“La metodologia impiegata basata sulla nuova strategia di competizione con il recettore della proteina chiave potrebbe consentire, in futuro, di isolare altri anticorpi “funzionali”. Si tratta di anticorpi specifici per determinate regioni dei bersagli molecolari con ruolo chiave nella patologia che si intende combattere“.