Apprendistato: dai 15 ai 29 anni si può essere apprendisti. Le aziende dovrebbero ricorrere di più al contratto di apprendistato. Vediamo che cos’è e come funziona. (Leggi anche: L’europa e i giovani: tutte le risorse digitali) L’apprendistato è la nuova frontiera dell’occupazione giovanile ed è a tutti gli effetti un contratto di lavoro a tempo determinato. Fine ultimo l’assunzione diretta. In che modo? Con questo contratto, rivolto ai giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, bisogna garantire formazione on the job e teorica. E il tutto dovrebbe sfociare nel miglioramento del trend di crescita dell’occupazione giovanile.
Il contenuto formativo è la caratteristica principale dell’apprendistato.
Nel periodo di apprendistato il giovane presta la propria attività lavorativa. Oltre a ricevere una retribuzione per le prestazioni lavorative, aumenta il suo bagaglio di conoscenze, competenze e professionalità. Questo l’impegno delle Aziende che assumono in apprendistato: garantire al giovane apprendista un concreto percorso formativo attraverso il quale possa acquisire le competenze necessarie al raggiungimento di una professionalità delineata (cosiddetto apprendistato professionalizzante) o fornirgli le conoscenze teoriche e pratiche per il conseguimento di
Niente paura: nel Piano Formativo sono delineati tutti i contenuti e le competenze che l’apprendista dovrà aver acquisito alla fine del percorso.
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Il giovane accetta il contratto. Ma alla fine c’è possibilità di una stabilizzazione definitiva?”
Dopo la scadenza naturale del contratto, la risorsa potrà essere assunta a tempo indeterminato proseguendo la sua attività all’interno dell’Azienda.
Apprendistato: le diverse tipologie
- Apprendistato per la qualifica o per il diploma professionale (apprendistato di 1°livello): destinato ai giovani di età compresa tra i 15 e i 25 anni, è finalizzato al conseguimento del titolo di studio indicato all’interno del contratto. Durante il periodo saranno alternati momenti di formazione – prevalentemente teorica – e momenti di learning by doing;
- Apprendistato professionalizzante (apprendistato di 2° livello): destinato ai giovani di età compresa tra i 17 e i 29 anni, l’obiettivo ultimo è quello di permettere ai giovani apprendisti di imparare competenze concrete per avere una vera e propria professionalità per una specifica mansione. Come? Formazione sul campo alternata a momenti di formazione in aula;
- Apprendistato di alta formazione e ricerca (cosiddetto apprendistato di 3° livello): destinato ai giovani tra i 18 e i 29 anni, è fondamentalmente finalizzato all’ottenimento di titoli di studio universitari e di alta formazione.
Altre due domande gettonatissime: quanto dura il contratto? Quanto si guadagna?
La durata minima di questo tipo di contratto è di 6 mesi. La massima è stabilita dai vari CCNL di riferimento, da accordi sindacali interconfederali o da accordi tra Università e singole Regioni.
Al termine del contratto, due le opzioni. Le parti possono decidere liberamente di recedere dall’impegno contrattuale, purché sia rispettato un periodo di congruo preavviso. Altrimenti il contratto si trasformerà in un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Per quanta riguarda l’inquadramento contrattuale e la retribuzione di un apprendista, non possono essere inferiori di 2 livelli rispetto a quello di un lavoratore qualificato che svolge la stessa mansione all’interno dell’azienda con contratto a tempo indeterminato.
E non finiscono qui gli aspetti positivi: gli apprendisti hanno diritto a ferie e a permessi R.O.L. (Riduzione Orario Lavoro) così come stabilito dal CCNL di riferimento, al T.F.R. (Trattamento Fine Rapporto) e contributi INPS a fini assistenziali e pensionistici. In caso di malattia insorta durante il periodo di lavoro, viene applicata la stessa disciplinata prevista per il lavoratori a tempo indeterminato.
Care Aziende, l’apprendistato va utilizzato. Non fate scappare i talenti all’estero. Tutti ve ne saranno grati.