In arrivo il Super Green pass. Il nuovo strumento per la lotta al Covid dovrebbe essere introdotto questo giovedì, per cui da questa settimana dovrebbero aumentare le restrizioni per i ‘No-Vax’. Certo, sono ancora molti i nodi da sciogliere e altri passaggi da limare; tuttavia, come anticipato nella giornata di ieri dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, l’ipotesi più accreditata è la seguente: se qualche Regione dovesse passare in zona arancione o rossa, gli eventuali provvedimenti scatterebbero solo per chi non è ancora immunizzato.
Intanto, a partire da domani, il ministero della Salute ha ridotto l’intervallo necessario tra la seconda e la terza dose. Si è passati, infatti, da 6 a 5 mesi.
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Super Green pass: ecco cosa potrebbe cambiare per i No Vax
Un’altra possibilità è quella di rendere obbligatorio l’uso del pass per viaggiare su metropolitane e autobus. L’obbligo vaccinale è quasi certo per alcune categorie: forze dell’ordine, personale scolastico, sanitari e personale delle Rsa. Insomma, per tutta quella serie di lavori che prevedono il contatto col pubblico.
L’idea di alcune Regioni, invece, sarebbe quella anticipare il governo e di impedire sin da subito l’accesso ad alcune attività ai non vaccinati. Superando, di fatto, il sistema dei colori. In questo modo, chi non ha svolto il primo ciclo di immunizzazione non potrebbe entrare nei bar, ristoranti, palestre, cinema e teatri. Le Regioni, infine, vorrebbero concedere ai cittadini la possibilità di viaggiare con un tampone negativo.
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Possibile introdurre questa distinzione?
Secondo quanto riportato da Ansa.it, la prima questione potrebbe generare non pochi ricorsi. Infatti, come sottolineato dal presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli:
“Mi pare un rimedio difficilmente praticabile e, dal punto di vista normativo, molto rischioso come possibilità di giustificazione dei singoli divieti. […] “Se la situazione è così vincolante per cui i non vaccinati non possono compiere una parte molto consistente della loro attività, della loro vita lavorativa o di relazione, allora questo giustificherebbe l’imposizione di un obbligo di vaccinazione non una sorta di lazzaretto domestico”.
Dubbi, questi, che sono stati condivisi anche da Luca Zaia che ha affermato che il lockdown per i non vaccinati “non è praticabile dal punto di vista giuridico, stante oggi la Costituzione e il paese che siamo. Sarebbe di difficile applicazione costituzionale“.