Artbonus, è boom: l’incentivo alla cultura piace anche all’Europa

Lanciato nel 2014 dal ministro della cultura Franceschini, in sei anni le donazioni hanno superato i 435 milioni di euro che hanno garantito 3.538 interventi

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Per Artbonus si intende una disposizione per il recupero e restauro dei monumenti, luoghi pubblici e incentivazione allo spettacolo. Destinato a durare un periodo di tre anni (dal 2014 al 2016) l’artbonus con la Legge Stabilità 2016 è stato reso permanente, consentendo un credito d’imposta pari al 65% dell’importo donato.
È rivolto a cittadini, privati e imprese pubbliche che decidono di effettuare donazioni a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano.

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Artbonus: benefici e beneficiari

artbonusCosì denominati, i “mecenati”, (14.237 in tutto finora) sono dipendenti, pensionati, titolari di piccole attività; enti commerciali e società semplici; imprenditori individuali, stabili organizzazioni, enti che svolgono attività commerciali, che hanno “investito” su interventi garantiti alle strutture pubbliche come: monumenti, bene pubblico, a Istituti e Luoghi della cultura di appartenenza pubblica, a Teatri nazionali e comunali. Per diventare mecenati (e garantire contributi al patrimonio culturale) bisogna seguire i 5 semplici step dell’Artbonus.

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Come funziona L’Artbonus

aperitivo Polvere arteterapiaIl primo step da seguire è quello di individuare l’intervento, da scegliere sul sito dell’Artbonus, o sceglierne uno nel proprio paese.
Il secondo è quello di contattare l’ente che lo gestisce, effettuare l’erogazione liberale e comunicarla. In questo caso i beneficiari sono l’imprenditore e il gestore del bene pubblico. Ma anche enti commerciali e società semplici e stabili organizzazioni possono seguire lo stesso metodo.
Le persone fisiche come dipendenti, pensionati, titolari di piccole attività ne possono usufruire tramite la dichiarazione dei redditi.

Artbonus: questione credito d’imposta

A differenza di altre detrazioni fiscali, il credito d’imposta può essere utilizzato anche in caso di mancanza di reddito imponibile. A differenza delle sponsorizzazioni culturali, è irrilevante ai fini dell’IVA. Con una donazione di 100€, si ha diritto a un credito d’imposta di 65€, con un costo effettivo della donazione di 35 €, l’importante è effettuare donazione con una modalità tracciabile (bonifico, versamento su conto corrente intestato al beneficiario, o tramite carte di debito, credito, prepagate ecc.) e conservare la ricevuta.

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Artbonus, numeri da record

artbonusIl successo dell’artbonus è racchiuso nei numeri: in sei anni le donazioni hanno superato i 435 milioni di euro che hanno garantito 3.538 interventi. Un tale boom lo ha reso un “modello europeo”, secondo le parole del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. Ecco la classifica delle regioni beneficiate:

  • Lombardia con 175.073.257 €;
  • Piemonte con 58.092.655 €;
  •  Veneto con 54.243.540 €;
  • Emilia Romagna con 48.972.314 €;
  • Toscana con 46.501.347 €;
  •  Lazio 13.447.144 €;
  • Liguria 13.186.920 €;
  • Friuli Venezia Giulia 5.938.887 €;
  • Umbria 5.389.709€, le Marche 3.884.481 €;
  • Campania 3.819.220 €;
  • Puglia 2.161.086 €;
  • Sardegna 1.447.665 €;
  • Trentino Alto Adige 1.364.893 €;
  • Abruzzo 1.003.573 €;
  • Chiudono la classifica sotto il milione la Sicilia, la Calabria, il Molise, la Basilicata e la Valle D’Aosta (fonte Ansa).

Momentaneamente in Campania sono stati effettuati diversi interventi, ma moltissimo resta ancora da fare, in tutte le province. La pagina degli interventi finanziabili nella regione, tra l’altro, mostra un panorama ricchissimo di cultura a cui poter fare solo del bene. In fondo, basta una semplice donazione.