L’imprenditore ci ricasca. Mario Dal Sasso era già stato multato per aver violato il Codice delle Pari Opportunità. Malgrado l’intervento dell’ispettorato del lavoro, è tornato a offrire lavoro a modo suo: solo ragazze di diciotto anni senza oneri familiari. Vediamo che è successo
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Asiago cercasi commessa: la multa da 7000 euro
Asiago, provincia di Vicenza. Mario Dal Sasso è un commerciante molto noto con un negozio di abbigliamento molto ampio. Il “Magazzino Dal Sasso” è un esercizio storico del paese, con 800 metri quadri di locale e le sue 18 vetrine.
Marco Dal Sasso, che lavora nel negozio da anni con la sorella, aveva già messo annunci ritenuti discriminatori. In particolare, mesi fa l’ispettorato del lavoro gli aveva fatto una multa di 7.000 euro.
La multa era arrivata per violazione del Codice delle Pari Opportunità, dopo che una turista aveva denunciato, indignata, il cartello dell’offerta di lavoro. “Cercasi commesse diciottenni libere da impegni famigliari”. Ma dopo la denuncia ad aprile e la sanzione, l’imprenditore è tornato ad esporre quel manifesto.
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Asiago cercasi commessa: la versione dell’imprenditore
Dalle colonne de Il Giornale di Vicenza, Dal Sasso afferma chiaramente di essere un commerciante che non dipende da alcun sindacato e che “ha il diritto di fare ciò che vuole nella propria azienda”. “Il cartello non offende nessuno, non è in alcun modo denigratorio”, afferma. Per lui l’annuncio è solo “chiaro nella figura che stiamo cercando da inserire”.
Il commerciante parla di accanimento nei suoi confronti. Accanimento che verrebbe da alcune sigle sindacali. Ma, ribadisce il Dal Sasso, “Non abbiamo nessun obbligo di esporre le nostre politiche aziendali”.
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Asiago cercasi commessa: diritto al lavoro, un diritto per tutti?
E mentre in parlamento c’è chi discute del salario minimo orario, a livello sociale si pone un problema ancor più serio. La famiglia è sempre più percepita come limite nel mercato del lavoro. Per Borghese e Briatore la famiglia, insieme ai sussidi alla disoccupazione involontaria, è uno dei fattori principali di mancata assunzione, con la retorica degli italiani mammoni. Per la Franchi, le donne vanno assunte sopra i quarant’anni perché non fanno figli o perché non hanno più pensieri alla famiglia. Per Dal Sasso, le donne di 18 anni che non pensano alla famiglia sono preferibili.
Insomma, c’è in Italia un problema di discriminazione sul lavoro. Il problema è forse la famiglia? Più probabilmente c’è dell’altro. Soprattutto considerando i dati statistici. Sono preoccupanti i dati su disoccupazione giovanile, disoccupazione femminile, tassi di disoccupazione tra donne sposate con figli, omosessuali e quant’altro.
Siamo sicuri che i problemi occupazionali in Italia siano dati da reddito di cittadinanza e famiglie?