Assegno unico anziani – Tra i bonus messi a punto dal governo Meloni, ne arriva uno davvero interessante: l’assegno unico anziani.
Vediamo come funziona, a chi spetta e quando si potrà usufruirne.
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Assegno unico anziani: di cosa si tratta?
L’assegno unico anziani o “assegno unico universale anziani” è previsto dal disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri del 19 gennaio 2023. L’idea è di inserire in questo bonus diverse misure e indennità simili così da spostare l’assistenza per le persone non autosufficienti dalle strutture pubbliche ai domicili familiari privati (insomma più o meno ciò che è stato fatto con l’assegno unico universale per i figli).
Insomma, il fine è di alleggerire il carico per il SSN, o servizio sanitario nazionale.
Assegno unico anziani: cosa andrà a sostituire?
Il Ddl anziani stabilisce anche che il nuovo assegno unico anziani assorbirà:
- L’indennità di accompagnamento, come da Legge 11 febbraio 1980, n. 18;
- Le altre prestazioni assistenziali per il sostegno delle persone anziane non autosufficienti in fatto di assistenza domiciliare, sanitaria, sociale o sociosanitaria;
- Le prestazioni di supporto ai familiari che partecipano all’assistenza (i cosiddetti “caregiver”). Queste sono stabilite dall’articolo 1, comma 164 della Legge di Bilancio 2022.
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Assegno unico anziani: chi ne avrà diritto?


L’importo sarà variabile (non sono ancora stati stabiliti dei minimi o dei massimi), in base alla disabilità legata ai parametri della legge 104 del 1992. L’assegno verrà riconosciuto attraverso accertamento sanitario e apposita istanza all’INPS. Si potrà usufruire del nuovo sussidio in due differenti modalità:
- Mediante l’erogazione di un contributo economico; si tratta di un assegno mensile utile per farsi carico delle spese necessarie all’assistenza per l’anziano non autosufficiente;
- Mediante l’erogazione di specifici servizi alla persona. In questo caso saranno erogate gratuitamente prestazioni in materia di assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria.
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Assegno unico anziani: quando arriverà
La regìa complessiva della riforma è assegnata al nuovo Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (Cipa). Il comitato sarà presieduto dal Capo del Governo o, su sua delega dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali (l’attuale è Marina Elvira Calderone). Una volta approvato il DDL, tutte le specifiche ricadono sui decreti attuativi che andranno, come detto, approvati entro il 1 marzo 2024.