Assegno unico famiglie: il 6 aprile 2021 è pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge n°46 del 1° aprile 2021. Essa istituisce l’assegno unico e universale per i figli a carico fino a 21 anni. L’obiettivo del provvedimento è quello di riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno delle famiglie. L’assegno unico dovrebbe partire dal mese di luglio 2021, in sostituzione di tutti gli attuali sussidi familiari. Di seguito maggiori dettagli e informazioni utili.
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Assegno unico famiglie: importo basato sul reddito
L’ammontare dell’assegno sarà modulato sulla base della condizione economica del nucleo familiare. Sarà calcolato, quindi, in base all’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). Sono previste maggiorazioni per il secondo figlio e un aumento tra il 30% e il 50% in caso di figli disabili. Potranno essere erogati fino a 250 euro circa al mese.
L’assegno sarà, inoltre, compatibile con altre forme di sostegno, come il reddito di cittadinanza. Verrà riconosciuto sotto forma di credito di imposta o erogazione diretta della somma dovuta.
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Assegno unico famiglie: requisiti
- essere cittadini italiani;
- essere titolari di un reddito da lavoro dipendente a tempo indeterminato o determinato, autonomo o con partita Iva.
Per i cittadini stranieri, invece, è necessario:
- avere il permesso di soggiorno (per soggiornanti di lungo periodo o per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale);
- versare l’Irpef in Italia;
- vivere con i figli a carico in Italia;
- essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni (anche non continuativi); o essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato di durata almeno biennale.
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Assegno unico famiglie: le finalità
La sua istituzione semplificherà e contribuirà a incrementare le misure precedentemente esistenti a sostegno delle famiglie. Andrebbe, infatti, a sostituire aiuti come: bonus bebè, detrazioni figli a carico, bonus mamma, assegni al nucleo familiare, fondo di sostegno alla natalità.
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Assegno unico famiglie: pro e contro
Dovrebbe incrementare il reddito per il 68% delle famiglie italiane. Va infatti considerato che lo riceveranno tutte le famiglie, anche quelle dei lavoratori autonomi che non percepiscono gli assegni familiari e in genere per i redditi bassi. Finora la maggior parte dei sostegni alle famiglie sono stati legati al contratto di lavoro (dipendente) o a detrazioni (che non si percepiscono con livelli di reddito molto bassi).
Per il restante 29,7% delle famiglie gli aiuti economici diminuirebbero. Solo per il 2,4% non cambierebbe nulla.