Aumento pensioni autunno: grazie alla rivalutazione ci saranno alcuni aumenti in pensione dal prossimo autunno. Tale meccanismo permetterà di recuperare qualcosa sull’inflazione. L’aumento potrebbe variare tra i 10 e i 50 euro.
Aumento pensioni autunno stabilito dal Governo Draghi
Foto dai profili Facebook ufficiali
Come stabilito dal decreto Aiuti bis sono state anticipate al secondo semestre del 2022 le rivalutazioni delle pensioni. Tale decreto è stato approvato per anticipare le rivalutazioni previste inizialmente per gennaio 2023. I meccanismi di aumento che impatteranno sull’assegno saranno due. A seconda dei casi saranno indirizzate a due platee differenti. Il meccanismo di rivalutazione aumenta l’importo della pensione. Bisogna, dunque, chiedersi di che cosa si tratta. Infatti, ogni anno l’importo delle pensioni, come quello degli altri trattamenti assistenziali vengono adeguati all’andamento dell’inflazione registrato nell’anno precedente. I trattamenti assistenziali in questione sono l’assegno sociale e gli assegni d’invalidità civile. Il meccanismo di rivalutazione renderà possibile anche un recupero per l’Inflazione. Si tratterà, quindi, di un piccolo aumento in pensione molto sostenibile per le casse dello Stato.
Dunque, le pensioni seguono l’andamento dei prezzi, che nell’ultimo anno sono indubbiamente aumentati. Infatti, sull’importo dell’assegno viene applicato un aumento pari al tasso di rivalutazione registrato dall’Istat per i 12 mesi precedenti. Pertanto, al di sopra di una certa soglia la rivalutazione viene attuata in maniera parziale, rivalutare tutto non sarebbe sostenibile per le casse dello Stato. L’articolo 21 del dl Aiuti bis ha previsto due modalità di aumento. La prima riguarda una rivalutazione dello 0,2 per cento, a recupero dell’inflazione del 2021, rivolto a tutti i pensionati. La seconda invece consiste in un anticipo rispetto al gennaio prossimo di un ulteriore 2 per cento sulla base dell’inflazione 2022. In questo secondo caso, la platea degli interessati è solo quella di coloro che percepiscono pensioni di importo fino a 2.692 euro. Si tratta, dunque, di coloro che percepiscono 35 mila euro all’anno.
Per quanto riguarda l’anticipo del 2 per cento sulla rivalutazione per il 2023, in media, l’aumento oscillerà tra i 10 e i 50 euro al mese. Il conguaglio invece può variare da 10 a 130 euro, a seconda dell’importo della pensione. C’è da dire che questa quota aggiuntiva di pensione non va ad aumentare l’imponibile fiscale 2022. Il calcolo viene fatto sulla base delle percentuali di perequazione previste per la rivalutazione delle pensioni. Si verifica un aumento netto solo fino a quattro volte il minimo, ma al di sopra di questo tetto si riduce progressivamente. Il recupero dello 0,2 per cento viene anticipato a novembre. Si tratta di una ossia la differenza fra l’1,7 e l’1,9 per cento. L’anticipo del 2 per cento partirà invece dal mese di ottobre. Da gennaio 2023 scatterà la piena rivalutazione per tutti. Le pensioni saranno rivalutate in base ai dati definitivi sull’inflazione del 2022.