Aumento prezzo carburanti: continua ad aumentare sempre più il prezzo del carburante. La crisi petrolifera causata dalla guerra tra Russia e Ucraina porta all’ennesimo rincaro. Il prezzo del petrolio ha raggiunto la quotazione record di 130 dollari al barile.
Aumento prezzo carburanti: petrolio 130 dollari al barile
Il prezzo dei carburanti aumenta ancora. Infatti, dopo l’aumento delle scorse settimane il prezzo dei carburanti raggiunge l’ennesimo prezzo record. La crisi petrolifera causata dalla guerra tra Russia e Ucraina ha prodotto l’ennesimo rincaro. Infatti, a seguito dell’annuncio dell’embargo di prodotti energetici russi da parte degli Usa e del Regno Unito, il prezzo del petrolio è aumentato. Si è raggiunta la cifra record di 130 dollari al barile e il gasolio raggiunge prezzi elevatissimi. Questo ennesimo aumento potrebbe portare ad altri scioperi degli autotrasportatori come accaduto settimana scorsa. Tale sciopero potrebbe, ovviamente, causare problemi, come già accaduto, ai consumatori. Infatti, potrebbero scarseggiare i prodotti alimentari nei negozi, come accaduto la scorsa settimana. Inoltre, il rincaro dei carburanti si aggiunge al già conseguente aumento di grano e mais dei giorni scorsi.
Come si diceva, il prezzo dei carburanti è sempre più in aumento. In tutte le stazioni di servizio sono stati raggiunti prezzi record elevatissimi. Infatti, in modalità self-service in alcune la benzinaha superato di gran lunga i 2 euro al litro, come anche il diesel. In modalità servito si raggiungono quota 2,2 circa per entrambi. Oltre a benzina e gasolio sono in netto aumento anche Gpl, metano e Gnl. Il primo ha raggiunto quasi i 0,90 centesimi al litro,il metano ha superato i 2 euro al kilo, il Gnl, invece, 2,1 al kilo. L’aumento ancora più elevato è facilmente riscontrabile sulle autostrade. Infatti, le aree di rifornimento sulle autostrade raggiungono quota 2,35 euro per la benzina e 2,25 euro per il diesel. Mentre il Gpl supera i 90 centesimi, il metano arriva a 2,25 al kilo e il Gnl sfiora 2,1 al kilo.
Come accennato in precedenza le conseguenze della guerra in Ucraina non si riflettono solo sul prezzo dei carburanti. Infatti, anche l’oro sfiora i 2.000 dollari l’oncia. Anche il Nichel registra un balzo de 16 % e raggiunge una quota mai raggiunta in passato. Sono in salita anche i prezzi di alluminio e rame aumentano del 2 e del 3 per cento. Inoltre, come già sottolineato, le mancate esportazioni della Russia hanno aumentato anche il prezzo del grano. Il prezzo ha raggiunto la quota di 430 euro alla tonnellata, con un aumento del 9 per cento rispetto alla settimana scorsa. Mentre il prezzo di mais e frumento è aumentato rispettivamente del 2,63 % e del 6,77 % rispetto alla settimana scorsa.