L’autocertificazione sostitutiva al Green Pass: è falsa. Molte truffe online

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Autocertificazione sostitutiva Green Pass

Autocertificazione sostitutiva Green Pass: è una bufala. Il Ministero degli Interni e il Ministero della Salute non hanno concesso la possibilità di utilizzare un’autocertificazione in sostituzione al Green Pass. Sui social sono stati diffusi alcuni documenti falsi in sostituzione al Green Pass. Si diffondono anche alcune truffe per ottenere falsi Green Pass.

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Autocertificazione sostitutiva Green Pass: è falsa

Autocertificazione sostitutiva Green PassIn queste ore gira sui social un’autodichiarazione sostitutiva del Green Pass ma risulterebbe essere una bufala. Infatti, non ci sono conferme sul suo utilizzo da parte del Ministero degli Interni e del Ministero della Salute. Il documento in questione sembra essere veritiero ma essendo un’autodichiarazione presenta alcune incongruenze. Infatti, si ricordi che il Green Pass viene rilasciato dal Ministero degli Interni e dal Ministero della Salute. Il Certificato Verde viene rilasciato dopo un tampone negativo o dopo aver concluso il ciclo vaccinale. Pertanto, un’autodichiarazione sembrerebbe non poter essere utilizzata. La diffusione di questi documenti falsi è avvenuta negli ultimi giorni dopo il 6 agosto, data dal quale ci sono limitazioni nei luoghi pubblici. Inoltre, il falso documento sostitutivo sarà necessario anche per l’utilizzo dei trasporti e per frequentare la scuola da settembre.

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Autocertificazione sostitutiva Green Pass: truffe online

TruffaNegli ultimi giorni si sono anche verificate alcune truffe online riguardanti falsi Green Pass. Infatti, la Polizia di Stato ha individuato alcuni canali Telegram in cui avveniva la vendita di falsi Green Pass. Ovviamente essendo falsi al momento della scansione del QR Code non risultavano funzionanti ed utilizzabili. Coloro che hanno richiesto tali documenti hanno speso all’incirca 300 euro per ottenere un documento falso e inutilizzabile. Dopo aver scoperto di non poter utilizzare tale documento, i truffati hanno richiesto un rimborso dai truffatori ma questi ultimi li hanno minacciato. Infatti, i truffatori hanno minacciato di denunciare loro allo Stato per aver ottenuto un documento falso e di diffondere i loro dati personali. Per non fare ciò, i truffatori hanno chiesto un ulteriore somma di denaro. Tale truffa si è diffusa su WhatsApp e su Telegram prevalentemente.

 

 

 

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