A Cartabianca, programma di approfondimento condotto da Bianca Berlinguer, è intervenuta Lucia Azzolina, Ministra dell’Istruzione. La ministra ha parlato delle nuove direttive, delle scuole già in presenza e dei programmi per tornare ad aprire le aule per tutti.
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Lucia Azzolina: “La scuola è sicura”
La ministra Azzolina è tornata in Tv per parlare della situazione scolastica. Per ora alcuni complessi sono aperti ma non per tutti i gradi. La scuola superiore ritorna alla didattica in presenza solo in corrispondenza delle attività laboratoriali. “Dobbiamo agire con molta prudenza, come il governo ha sempre fatto”. “È evidente” continua la Azzolina “che dobbiamo osservare la curva dei contagi”. La ministra continua dicendo che il sistema scolastico è ben organizzato con regole ferree costruite nei mesi estivi. “Non lo dico io ma lo dicono le autorità massime scientifiche del paese. Io credo che la scuola sia molto ben organizzata.
In estate sono state varate regole ferree rispettate da tutti. I giovani sono stati molto responsabili e il personale ha fatto un grandissimo lavoro. Servirà comunque un ritorno graduale, e programmato”.
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Lucia Azzolina: i due aspetti fondamentali per la riapertura
Il secondo aspetto riguarda i trasporti. “Abbiamo scritto agli assessori e alle aziende di trasporti.
Noi come ministero dell’istruzione siamo disponibili allo scaglionamento, ma abbiamo chiesto un’organizzazione precisa per quanto riguarda i trasporti”. È importante che la programmazione dei trasporti sia adeguata da zona a zona. “Le città grandi come Milano non hanno esigenze diverse da città più piccole”.
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L’importanza di tenere le scuole aperte
La ministra conclude con l’impegno di un programma per tornare a scuola entro il 7 gennaio, buttando un occhio alla curva dei contagi. “Non devono essere i ragazzi a pagare le conseguenze di tutto ciò“. Tenere chiuse le scuole potrebbe aumentare la dispersione scolastica e accrescere la sindrome della capanna. “È un grosso errore pensare che l’istruzione non faccia PIL. L’istruzione è il vettore per eccellenza, un volano del paese”. Tenere le scuole chiuse, secondo la banca nazionale, significherebbe togliere nel reddito futuro dei ragazzi tra i 350 e i 1500 euro al mese.