Bambino asilo non accetto il piccolo di 4 anni alle iscrizioni. Per l’istituto il piccolo sarebbe “troppo vivace”. I genitori fanno ricorso al tribunale dopo l’esclusione.
Bambino asilo: l’esclusione dalla scuola paritaria
Succede in una scuola dell’infanzia paritaria di Olbia. Secondo le motivazioni date dalla scuola il piccolo sarebbe “troppo vivace, bisognoso di molta attenzione e fonte di distrazioni per gli altri bambini della classe”. Da qui la decisione della scuola a non accettare l’iscrizione del piccolo per il nuovo anno. Come soluzione la scuola ha chiesto ai genitori di pagare un’educatrice che affianchi singolarmente il piccolo durante le ore di lezione.
I genitori del piccolo di 4 anni si sono rifiutati di accettare le condizioni della scuola. La coppia si è rivolta ad un avvocato per fare ricorso alla decisione della scuola, sottolineando come al figlio non sia diagnosticata nessuna patologia che giustifichi le condizioni della scuola. “Speravamo che la diffida bastasse a farli tornare sui loro passi, ma così non è stato. Si chiede di pagare un’educatrice, ma al bambino non è stata diagnosticata nessuna patologia, non ha una certificazione che ne attesti una qualche disabilità. La famiglia è in attesa di fare una valutazione neuropsichiatrica, ma al momento il bambino risulta senza alcun problema specifico, se non la sua vivacità”.
In attesa della decisione di un tribunale, l’assessora della Pubblica Istruzione del Comune di Olbia si è esposta sulla situazione. “Premetto che le scuole paritarie non sono di competenza del Comune. Ma laddove dovessero arrivare delle richieste provvederemo a cercare di risolvere la situazione per garantire in primis al piccolo la giusta formazione ed educazione e per cercare di sostenere la famiglia”.