Ucraina, russi sparano durante cessate il fuoco: muore bambino di 18 mesi

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Foto di Associated Press

Bambino morto sotto le bombe a Mariupol. Era stato istituito un cessate il fuoco. Ma i russi hanno continuato a bombardare durante i corridoi umanitari. Si è trattato del secondo cessate il fuoco istituito e del secondo violato dalle forze russe. Diversi i civili feriti e deceduti mentre tentavano di raggiungere la salvezza oltre confine. 

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Bambino morto per le bombe: portato in un ospedale senza elettricità 

bambino morto Si chiamava Kirill, aveva 18 mesi. La sua storia è diventata purtroppo il simbolo di tutti i civili che stanno morendo in Ucraina. Una fotografia scattata da Associated Press ritrae i suoi genitori mentre tenendo il piccolo tra le braccia corrono all’interno dell’ospedale della città per tentare di salvarlo. I medici lo hanno operato utilizzando le torce dei loro telefonini. Perché anche l’ospedale come tutta la città è senza elettricità né riscaldamento da circa 3 giorni. Inutili purtroppo sono stati i tentativi di salvarlo dalle ferite procurate da una bomba che lo ha colpito mentre tentava di scappare con la sua famiglia. Kirill è morto a 18 mesi sotto gli occhi impotenti di genitori e medici. I dottori raccontano che purtroppo Kirill è uno dei molti, moltissimi civili che stanno perdendo ingiustamente la vita. “Lavoriamo da più di una settimana senza interruzioni. Alcuni di noi anche di più”. 

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Bambino morto sotto le bombe: i corridoi umanitari falliscono una seconda volta 

bambino morto Alcuni giorni fa dopo la fine dei primi negoziati aveva istituito un cessate il fuoco per permettere le evacuazioni dei civili dalla città bombardate. Dopo poco più di mezz’ora il cessate il fuoco è stato infranto. Nella giornata di ieri il secondo tentativo e il secondo fallimento di creare corridoi umanitari. Nel video di un reporter si vede una fila di profughi che tenta di attraversare un ponte distrutto e lo schianto di un missile russo li colpisce facendoli saltare in aria. Un’intera famiglia composta da mamma, papà, due figli e anche il cane giacciono morti riversi sulla strada. A restare intatta è solo la loro valigia i pochi effetti personali che la famiglia stava portando con sé. Sono loro il simbolo delle vite perse durante il secondo cessate il fuoco non rispettato. Fuggivano da Irpin, vicino a Kiev. Loro come molti profughi speravano di trovare salvezza in Polonia. 

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Corridoi umanitari: Putin vuole spingere i profughi verso la Russia

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Il capo dello stato russo Vladimir Putin

Un terzo corridoio umanitario è stato istituito questa mattina. Putin però fa sapere che i flussi migratori non dovranno spingersi nei paesi dell’Unione Europea, ma verso la Russia e la Bielorussia. Lo fanno sapere i media russi che al momento stanno parlando delle evacuazioni che sarebbero già in atto. I civili da Kiev verrebbero smistati verso i confini della Bielorussia, il più stretto alleato della Russia al momento. Invece i profughi dalla città di Kharkiv sarebbero indirizzati con dei corridoi umanitari verso la stessa Mosca. Con questa ulteriore strategia sembrerebbe che l’obbiettivo di Putin sia semplicemente quello di svuotare le città da bombardare e non la sicurezza dei civili. Il governo ucraino ha già negato questi nuovi corridoi che porterebbe i civili nei confini del nemico.