Bimbo di un anno e mezzo soffocato dal cibo: si è spento dopo sei lunghi giorni di agonia

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Bambino soffocato

Bambino soffocato da un boccone di cibo: è accaduto a Faenza. Stava mangiando insieme alla mamma quando ha perso conoscenza. È morto dopo sei giorni di agonia, nel momento in cui è cessata l’attività cerebrale. In un primo momento, la donna ha chiamato il 118. Ma all’arrivo dei sanitari la situazione si è mostrata subito molto critica. Sono state gravi le conseguenze del soffocamento a livello cardiorespiratorio e cerebrale. Ecco perché il piccolo, purtroppo, si è spento nella giornata del 5 dicembre.

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Bambino soffocato da un boccone di cibo: stava mangiando insieme alla madre

Bambino soffocatoÈ accaduto a Faenza, vicino Ravenna. Un bimbo di un anno e mezzo ha perso la vita, soffocato da un boccone di cibo. La vicenda ha avuto inizio nel pomeriggio dello scorso 30 novembre. Il piccolo si trovava in casa e stava mangiando accanto alla propria madre. All’improvviso, ha iniziato a soffocare, diventando cianotico. Infine, ha perso conoscenza ed è crollato a terra. La madre, in preda ad urla strazianti, ha immediatamente chiamato il 118. Tuttavia, all’arrivo, il personale sanitario ha subito notato quanto fosse critica la situazione. Le prime manovre di disostruzione delle vie aree non sono bastate per poter rianimare il bimbo, che ormai giaceva sul pavimento esanime.

È stato così caricato sull’ambulanza e portato prontamente prima presso l’ospedale di Faenza e, in seguito, nel reparto di rianimazione dell’ospedale degli Infermi, a Rimini.

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Bambino soffocato da un boccone di cibo: si è spento il 5 dicembre

bambino soffocatoUna volta portato presso il reparto di rianimazione dell’ospedale degli Infermi, a Rimini, il bambino soffocato dal boccone di cibo ha ricevuto assistenza immediata. Purtroppo, il soffocamento ha creato danni seri al suo apparato cardiorespiratorio e cerebrale. I medici e i sanitari hanno subito capito quanto fosse grave la situazione. Nonostante ciò, hanno fatto il possibile per cercare di farlo rimanere in vita.

Al suo arrivo, è stato subito riscontrato un arresto cardiaco e un’edema cerebrale. È stata una vera e propria lotta per rimanere in vita, durata per sei lunghi giorni. L’agonia del piccolo è così terminata la mattina del 5 dicembre, quando è stata rilevata la fine dell’attività cerebrale.

Sulla tragedia, la Procura ha aperto un fascicolo per poter meglio ricostruire la dinamica della vicenda. Così, è stata disposta l’autopsia sul corpicino del piccolo. Tutti gli esami condotti hanno totalmente escluso la presenza di malformazioni, traumi pregressi e violenze fisiche. Si è arrivati, dunque, alla conclusione che il bimbo di un’anno e mezzo sia deceduto esclusivamente per morte naturale.

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