Bambole bambine: la controversa invenzione antipedofilia

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bambole bambine

Di invenzioni ce ne sono davvero tante, dalle più curiose a quelle più controverse. Quella delle bambole bambine ad esempio, proveniente dal Giappone, suscita un bel po’ di sconcerto. Si tratta di bambole che riproducono perfettamente l’aspetto di bambine, vestite spesso con intimo molto sexy e che, nell’intenzione del loro creatore, potrebbero costituire una valvola di sfogo per istinti pedofili repressi. Ad avviare la produzione l’azienda Trottla, diretta dall’artigiano Shin Takagi. Lo stesso Takagi avrebbe confessato di essere attratto dalle ragazzine. La notizia ha fatto molto discutere, in particolare in Norvegia, dove queste bambole sono state dichiarate illegali.

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Pedofilia e bambole bambine

bambole bambineMa cos’è la pedofilia? In ambito psichiatrico, consiste nella perversione sessuale da parte di un soggetto adulto verso soggetti in età pre-puberale, quindi non ancora maturi sessualmente. Per quanto sia accezione comune definire pedofilo chi compie un atto di abuso su minore, o commette un reato legato alla pedopornografia, in realtà non sempre i due profili combaciano. Ci sono infatti pedofili che non abusano, cioè non arrivano all’atto sessuale. Allo stesso modo ci sono molestatori che, in realtà, non sono pedofili. Uno studio dell’American Psychiatric Association, effettuato nel 2013 stima che dal 2 al 5% della popolazione maschile (e circa il 2% di quella femminile) soffra di questo disturbo. Tra gli abusati, invece, le bambine sono vittime nell’88% dei casi.

In quest’ambito parecchio controverso, potrebbero davvero delle bambole bambine essere uno sfogo alternativo alla perversione? Cosa sono nello specifico? Si tratta di manufatti artigianali di silicone che somigliano a bambine anche di 5 anni d’età. Sono spacciate per semplici giocattoli, o oggetti artistici, ma è chiaro che gli acquirenti non le usino solo per “ammirarle”. In Norvegia ad esempio, a comprarle sono uomini, dai 18 ai 60 anni, molti già accusati di abusi su minori.

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Bambole bambine: rimedio o istigazione? I pareri controversi

bambole bambineTakagi, a discolpa delle accuse che gli sono state rivolte, afferma che le bambole bambine potrebbero essere un “diversivo”. Il loro scopo sarebbe allontanare i pedofili dal desiderio di abusare di bambini veri. Ecco il parere dell’artigiano: Dovremmo accettare il fatto che non possiamo cambiare gli istinti feticisti di alcuni. Io aiuto alcune persone a esprimere i loro desideri legalmente ed eticamente. Non vale la pena vivere con desideri repressi“. A rafforzare la sua tesi ci sarebbe il fatto che con l’utilizzo di queste bambole il pedofilo troverebbe uno sfogo legale.

Dall’altro lato, però, sono molti gli psichiatri che si discostano da queste teorie. “Non cambiano l’orientamento sessuale di base del pedofilo verso i bambini“, secondo Michael Seto, psicologo e sessuologo dell’Università di Toronto. Addirittura, alcuni sostengono che le bambole potrebbero essere utilizzate per fare “pratica” in vista dell’abuso vero. Questo il parere di Fabrizio Quattrini, docente a contratto di Clinica delle Parafilie e della Devianza presso l’Università dell’Aquila:
È importante ricordare le varianti caratteriali degli individui con disturbo pedofilico. Alcuni di essi potrebbero utilizzare queste riproduzioni come semplice test prima di sfogare i propri desideri sessuali proprio sul minore in carne ed ossa“.

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Pedofilia: cosa prevede la legge in Italia

bambole bambineNell’ordinamento penale italiano l’abuso minorile è, chiaramente, un reato. La normativa vigente in Italia si rifà prima alla legge 269/98 e poi alla legge 38/06: “Disposizioni in materia di lotta contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e la pedopornografia anche a mezzo Internet”.

Ecco alcuni degli aggiornamenti risalenti all’ultima modifica in materia:

  • Le pene per i reati di pedofilia si sono inasprite;
  • Viene prevista l’interdizione dall’attività di insegnamento nelle scuole pubbliche e private e in tutte le strutture frequentate prevalentemente dai minori;
  • La nozione di “pornografia minorile” e del suo ambito è stata ampliata;
  • L’istigazione alla prostituzione minorile viene punita se rivolta a soggetti fino ai 18 anni (non più fino ai 16);
  • È stata introdotta la nozione (con conseguente reato) di “Pornografia virtuale”, cioè il possesso di immagini pornografiche di minori realizzate con software di grafica.