Banchi monoposto scuola ritirati perché a rischio incendio. Il generale Figliuolo annuncia che i banchi tanto voluti dal precedente Commissario Arcuri verranno ritirati per eliminare il rischio incendio. Il ritiro di tali banchi costerà allo Stato, e pertanto ai contribuenti, 173 mila euro.
Banchi monoposto scuola ritirati dal Commissario Figliuolo
Il Generale Francesco Paolo Figliuolo annuncia che i banchi monoposto nelle scuole verranno ritirati. Il Commissario straordinario lo annuncia in quanto è emerso che tali arredi scolastici non sono conformi alle normative. Tali banchi erano stati voluti dal precedente Commissario Arcuri e dovevano garantire la sicurezza degli alunni in classe, assicurando il distanziamento sociale. Il Commissario Figliuolo annuncia il ritiro in una determina. Figliuolo scrive: “A seguito di specifiche analisi merceologiche è emerso che gli arredi scolastici forniti non sono conformi alle normative”. I banchi sotto inchiesta sono quelli forniti dalla ditta portoghese Nautilus. Tali banchi saranno ritirati dagli istituti scolastici ove erano stati distribuiti per eliminare i possibili rischi in caso di incendio. Inoltre, bisogna ricordare che fin da subito le scuole avevano osteggiato i banchi monoposto. Secondo alcuni dirigenti scolastici la loro lunghezza non rispettava gli spazi disponibili nelle classi e pertanto si decise di non adottarli.
Banchi monoposto scuola ritirati per 173 mila euro
La decisione sul ritiro definitivo dei banchi monoposto arriva in una determina del Commissario straordinario Figliuolo. Il ritiro dei suddetti banchi avrà un costo di circa 173 mila euro per le casse dello Stato, e dunque dei contribuenti. Si ricordi, inoltre, che questi banchi furono consegnati alle scuole tramite un bando indetto dal precedente Commissario Arcuri. Il bando venne vinto da tredici aziende, tra cui l’azienda portoghese Nautilus, che riuscì a sottoscrivere due contratti. La ditta, infatti, ottenne 2 milioni di euro per la fornitura di sedie e circa 7 milioni per i banchi monoposto. Mediante tali cifre la ditta fornì 70 mila sedie e circa 110 mila banchi.