Bari chirurgo infarto nel sonno dopo 12 ore di lavoro. Possibile che la causa sia proprio lo stress lavorativo. Accade a Bari, l’uomo si chiamava Raffaele Sebastiani, 61enne sposato e padre di due figlie. La direzione sanitaria ha avviato delle verifiche per stabilire o meno un nesso tra la morte e gli orari di lavoro. I turni massacranti, da quando è iniziata la pandemia, potrebbero esserelacausa di tutto. Anche un altro medico nei giorni precedenti aveva accusato un malore.
Bari chirurgo infarto: la triste notizia nella notte
Lavorava al policlinico di Bari, si chiamava Raffaele Sebastiani e aveva 61 anni. Mancava poco alla pensione, tuttavia ciò non lo ha portato ad abbandonare i suoi pazienti. Nonostante una moglie e due figli, si dedicava 12 ore al giorno ai suoi pazienti. Orari disumani ma necessari dall’inizio della pandemia. Tuttavia Raffaele, nella notte del 22, si è spento nel sonno. La causa è un infarto, ciò che lo abbia causato è tutto ancora da accertare. A riguardo la direzione sanitaria sta infatti ancora indagando. Possibile che la causa della sua morte sia stata causata dallo stress dovuto al troppo lavoro.
Bari chirurgo infarto: tra turni infernali e pandemia
Non sono anni facili, non lo sono per nessuno. Tra restrizioni, paura, chiusure e mascherine la normalità sembra essere un lontano ricordo. Così come lo è per chi lavora nel campo della medicina. Turni infernali e premi di lavoro spesso irrisori. Ma soprattutto una mole di stress incalcolabile. Pensate di essere un chirurgo che lavora 12 ore al giorno in un Policlinico. I pazienti aumentano a dismisura, i morti anche. Il rischio di prendere il Covid lo stesso. Tuttavia è il vostro lavoro e non potete abbandonare quei pazienti. Ciò però non basta per annullare lo stress. Spesso un fattore sottovalutato ma che può rivelarsi mortale. Nel caso di Raffaele Sebastiani, infatti, forse lo è stato.