Basilica della Pietrasanta: l’incredibile viaggio nel tempo nel cuore di Napoli

0
1720
basilica della pietrasanta

Napoli è una città ricca di fascino. Oltre alla florida terra baciata dal sole e dal mare, vanta un sottosuolo che non smette di stupire. Un esempio è la Basilica della Pietrasanta, riaperta al pubblico dopo l’emergenza Coronavirus. Noi di Informa Press abbiamo avuto il privilegio di essere tra i primi visitatori di un percorso sotterraneo inedito, che si snoda sotto la Basilica.

Ti consigliamo come approfondimento – Moretti: i cioccolatini scomodi che fanno pace a Napoli

Basilica della Pietrasanta – Lapis Museum: la storia

basilica della pietrasantaLa Basilica fu fondata nel VI secolo d.C. grazie al vescovo Pomponio. Secondo la leggenda, un demone dalle sembianze di un maiale terrorizzava la popolazione durante la notte. Per questo, dopo l’apparizione in sogno della Vergine Maria, l’ecclesiastico dispose la costruzione della Basilica nel punto in cui avrebbe dovuto trovarsi la pietra santa, celata da un panno celeste.

Nel 2011, l’Associazione Pietrasanta Polo Culturale Onlus ha ottenuto un contratto di comodato da parte della Diocesi di Napoli per la Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta. La riqualificazione del sito che ha portato avanti con dedizione ha dell’incredibile. Come ci ha illustrato la dottoressa Pina Ciotola all’inizio della visita, la meravigliosa cornice della Basilica ha ospitato mostre di grande spessore. Tra queste:

  • Chagall – Sogno d’Amore;
  • Andy Warhol;
  • Museo della Follia.

La collaborazione con il Mann e l’Osservatorio Vesuviano

basilica della pietrasantaLa visita ha inizio con la mostra Sacra Neapolis – Culti, miti, leggende. La voce della guida accompagna i visitatori in un suggestivo viaggio nel tempo. I reperti esposti – scelti dai magazzini del Museo Archeologico di Napoli – ripercorrono la storia della Neapolis greco-romana. Si tratta di una ricca esposizione di oggetti, legati al mito e al culto religioso pagano, che omaggiano le dee Afrodite e Persefone.

Il racconto continua attraverso il mito della Sirena Partenope. Notevoli anche le tracce della stratificazione delle civiltà che hanno abitato e trasformato Napoli nel tempo. Segni tangibili sono presenti nella struttura della Basilica (attraverso porzioni di mura). Il ritrovamento della statua della dea egizia Iside chiarisce l’importanza di Napoli come porto e le sue pacifiche relazioni con i popoli del Mediterraneo. Completano la collezione un’importante esposizione di monete e tracce dei Giochi Isolimpici (I secolo d.C.). Oltre alle discipline sportive, questi valorizzavano varie espressioni dell’arte. Furono istituiti a Napoli in onore dell’imperatore Augusto. Presso Piazza Nicola Amore sono state rinvenute lastre di marmo con i nomi dei vincitori.

Considerevole è anche il contributo dell’Osservatorio Vesuviano. Sono infatti visibili pietre e materiali tipici del patrimonio paesaggistico di Napoli e provincia.

Ti consigliamo come approfondimento – Napoli da brividi: i 10 luoghi più misteriosi di Partenope

Basilica della Pietrasanta: cuore e archivio storico di Napoli

basilica della pietrasantaIl viaggio continua, scendendo nella cava di tufo sotto la Basilica. 123 gradini portano i visitatori nel cuore sotterraneo della Pietrasanta. Dal 13 giugno, però, il percorso non si interrompe al cancello in ferro alla fine della discesa. Si va oltre, lungo un inedito sentiero tra le rocce, molto suggestivo. Quei luoghi, una volta parte dell’importante acquedotto greco-romano che serviva la città, hanno salvato migliaia di vite. Furono infatti riconvertiti grazie all’azione congiunta dei pozzari e dell’UNPA (Unione Nazionale Protezione Antiaerea, in epoca fascista) in rifugi antiaerei per la popolazione, durante la seconda guerra mondiale.

Qui si ammassavano uomini e donne per sfuggire alla morte, come un ritorno al ventre materno in cerca di protezione. Assieme alla guida, il visitatore ripercorre i passi dei pozzari, degli scavatori, dei rifugiati e del team che ha riportato alla luce il sito.

Leggerlo non basta. Occorre “vivere” il percorso dal vivo, passeggiare tra i cunicoli, osservare i segni che l’uomo ha lasciato nei secoli, le tracce dei popoli che si sono succeduti, per comprendere l’importanza della Basilica della Pietrasanta. Il lavoro dell’Associazione è inestimabile. Restituisce alla città un albero genealogico, una mappa, un’identità e un frammento della sua antica anima.