Bassetti Covid Ucraina, una relazione che il virologo sostiene non vada sottovalutata. Matteo Bassetti, noto virologo del San Martino di Genova ha posto una riflessione in merito. Ovvero tra i fatti che stanno sconvolgendo l’Ucraina e il Covid-19. Di fatto la guerra significa anche profughi, come già testimoniano le migliaia di persone dirette in Polonia e Romani. Persone che, stando ai dati ucraini, risultano vaccinate per il 33%. Evidente quindi, secondo Bassetti, come quest’ultima crisi bellica possa riportare ad una nuova crisi epidemiologica.
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Bassetti Covid Ucraina: la situazione di inizio 2022
Un anno non iniziato al meglio, quello del 2022. Di fatto seguiva già un periodo, quello della quarta ondata, iniziato nel mese di dicembre. Gennaio quindi ha trascinato i contagi passati per poi sfociare in un febbraio, protagonista di un’altra crisi, quella bellica. Su questo punto però, ci soffermeremo poi. Intanto va di fatto evidenziato come, in molti paesi europei, nel primo periodo del 2022, i contagi superassero i cento mila giornalieri. Una cifra sino ad allora mai raggiunta e che preoccupava giustamente tutti, da infermieri a medici, da virologi a autorità governative. La necessità di introdurre nuovamente restrizioni sulla libertà si è dimostrato dunque doveroso sotto questo punto di vista. Si è scelto principalmente di intervenire sui non vaccinati. Ora però, quelle misure di contenimento, rischiano di diventare vane, sentendo Bassetti, a causa della crisi Ucraina.
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Bassetti Covid Ucraina: il rischio derivato dalla crisi
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Bassetti Covid Ucraina: le parole del virologo
Giusto evidenziare, prima di analizzare le parole di Matteo Bassetti, lo stato dei civili ucraini. Di fatto, l’Ucraina, risultava, prima dello scoppio della guerra, tra gli stati con meno vaccinati, nel continente europeo. Soltanto il 33% delle persone adulte infatti si era vaccinato contro il Covid-19. “Si rischia che da quelle parte il virus riprenda forza e non possiamo assolutamente consentirlo e permettercelo”. Afferma Bassetti. “Oltre agli aiuti militari e logistici, occorre mettere in piedi una campagna di prevenzione delle malattie infettive con vaccinazioni offerte a tutti”. Insomma, non c’è tempo da perdere. I profughi vanno aiutati e sostenuti, tuttavia bisogna evitare che da una crisi si passi ad un’altra. Per cui monitorare e vaccinare chi entra all’interno dei paesi deve far parte dei sostegni medici da fornire all’Ucraina.