Batteria biodegradabile. Arriva finalmente una nuova speranza sulla possibilità di continuare a usare l’elettricità in modo sostenibile. Non più pile ad acidi difficilmente smaltibili o comunque impattanti per l’ambiente. La speranza viene da Singapore.
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Batteria biodegradabile: Un bene molto diffuso…
Quando finisce la carica, vanno ovviamente smaltite. Ma quante volte si cerca il raccoglitore adatto? Spesso non è neppure reperibile. Ed ecco che decine di milioni di pile, solo in Italia, finiscono nel famigerato indifferenziato. Nei classici cestini d’ufficio o nei sacchetti della spesa usati per i rifiuti in casa. Che poi vengono chiusi e gettati nel cassonetto insieme a centinaia di altri sacchetti.
Sacchetti poi raccolti e portati nei centri di raccolta all’aria aperta. Dove le pile, spesso, trasudano i loro acidi e creano danni incalcolabili.
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Batteria biodegradabile: … e responsabile di inquinamento inconsapevole
Le batterie contengono normalmente acidi e metalli pesanti. E tra cromo, cadmio, rame, litio e zinco, tra i principali componenti c’è anche il mercurio. I primi cinque tossici per l’uomo, l’ultimo tossico anche per acqua, mare e flora marittima.
Una singola batteria può inquinare fino a 10.000 litri d’acqua col suo grammo di mercurio. Quando il mercurio trasuda fino alle falde acquifere rende inutilizzabile l’acqua. Quando finisce nel mare, avvelena merluzzi, tonni, sarde e molto pesce azzurro. E le aree geografiche che vivono di ittica rischiano, ogni giorno, di avere decine di avvelenamenti da mercurio.
Tutto per una misera batteria. Figuriamoci cosa possono fare decine di milioni di pile!
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Batteria biodegradabile: l’esperimento di Singapore
L’esperimento ha portato alla realizzazione di una batteria integralmente biodegradabile in un paio di mesi. Su un foglio di carta biodegradabile vengono “stampati” gli elettrodi, poi viene immerso il tutto in un fluido elettrolitico sensibile alle correnti. Il tutto viene poi “cosparso” di una polverina d’oro, considerato superconduttore.
L’esperimento ha portato all’alimentazione di un mini-ventilatore per quarantacinque minuti ed è stato ritenuto un successo. Alla fine dell’utilizzo, la batteria potrebbe essere semplicemente interrata, essendo biodegradabile ed eco – sostenibile.
È possibile che questa sia la batteria del futuro? Sicuramente il costo sarà elevato nel breve periodo, a causa dell’oro, usato comunque non in enormi quantità. Ma questa innovazione potrebbe rappresentare una vera e propria svolta e una soluzione, nel medio e lungo periodo, allo smaltimento dei rifiuti elettronici.