Berlusconi e le registrazioni inedite: cosa è successo davvero?

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dalla pagina Facebook di Silvio Berlusconi

Era l’agosto del 2013 quando il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, fu condannato per frode fiscale nel processo Mediaset. Dopo sette anni dall’accaduto emergono registrazioni inedite pubblicate da “Il Riformista”. Nelle registrazioni si ascolterebbero delle frasi riconducibili a un dialogo tra l’ex premier e il magistrato Amedeo Franco. Il giudice era stato relatore della sezione feriale della Corte di Cassazione durante il processo Mediaset. La Corte di Cassazione però, tramite una nota, chiarisce subito le diverse posizioni. Cosa sarà successo davvero?

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Silvio Berlusconi: le registrazioni inedite

corte suprema, BerlusconiSecondo quanto riportato da “Il Riformista” esisterebbero delle registrazioni di una conversazione tra lo stesso Silvio Berlusconi e il magistrato Amedeo Franco. Berlusconi infatti avrebbe incontrato il giudice in presenza di testimoni, uno dei quali registrò la conversazione.

Secondo quanto riportato il giudice avrebbe affermato: “Berlusconi deve essere condannato a priori perché è un mascalzone! Questa è la realtà… a mio parere è stato trattato ingiustamente eha subito una grave ingiustizia. Ho l’impressione che tutta questa vicenda sia stata guidata dall’alto”.

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E ancora: “Hanno fatto una porcheria perché che senso ha mandarla alla sezione feriale. Voglio per sgravarmi la coscienza, perché mi porto questo peso del… ci continuo a pensare. Non mi libero. Io gli stavo dicendo che la sentenza faceva schifo.”

In una seconda registrazione il giudice avrebbe detto invece: “Sussiste una malafede del presidente del Collegio, sicuramente.” E anche: “Si poteva cercare di evitare che andasse a finire in mano a questo plotone di esecuzione…” 

Gli assistenti legali di Silvio Berlusconi avrebbero scelto di non pubblicare la registrazione per rispetto del magistrato che in quel momento svolgeva ancora la sua attività di giudice.

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La risposta della Corte di Cassazione

corte suprema, berlusconiNon tarda ad arrivare la risposta della Corte di Cassazione. Quest’ultima infatti con una nota chiarisce le diverse posizioni e afferma che la sentenza in questione fu adottata all’unanimità, senza alcun dissenso. La motivazione inoltre fu firmata dai cinque componenti del collegio senza alcuna obiezione da parte del magistrato Amedeo Franco.

Nella stessa nota inoltre il giudice Antonio Esposito, presidente della sezione feriale della Cassazione del processo, ha dichiarato di non aver mai subito nessun tipo di pressione o di indicazione per le decisioni prese.

Inoltre nella nota la Corte di Cassazione ha tenuto a precisare che il processo si svolse nel “pieno rispetto del giudice naturale precostituito per legge“.

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