Roma, ancora una volta polemiche feroci. Ancora una volta, al banco degli imputati gli insegnanti della scuola pubblica. I docenti di un istituto scolastico capitolino sotto la lente d’ingrandimento dopo le rivelazioni relative agli atteggiamenti su uno studente affetto da autismo. Non si placano le critiche, vediamo meglio nel dettaglio.
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Bimbo autistico deriso: la testimonianza della mamma
Luca (nome di fantasia) è un bambino di sei anni affetto da disturbo dello spettro autistico. La sua vita si svolge nei limiti della normalità. La sua presenza a scuola è per lui una vittoria. Ma la sua presenza non pare fosse gradita. Negli ultimi giorni è venuta fuori una realtà sconcertante. Il bimbo, infatti, è stato oggetto di dinamiche di scherno e bullismo. Chi i protagonisti? Gli insegnanti.
Tra le centinaia di migliaia di docenti umanamente integri si annidano, fin troppo spesso, insegnanti “bulli”. È questa la scoperta fatta dalla madre del piccolo Luca. Grazie a un’operatrice educativa, infatti, è venuta a sapere di un gruppo Whatsapp in cui gli insegnanti bersagliavano il piccolo. “Lo chiamavano Ansia”, rivela la madre, raccontando quanto successo.
Maestre e insegnante di sostegno erano in quel gruppo, da quanto emerso. Le insegnanti avrebbero creato il gruppo proprio per parlare del bambino. Le insegnanti avrebbero invece usato il gruppo per sparlare, insultare e deridere il piccolo. Quando Luca è rimasto a casa per Covid-19, addirittura, le maestre avrebbero esultato per l’assenza di “Ansia”, come lo chiamavano.
A far emergere le conversazioni una operatrice educativa per l’autonomia. “Mi fece leggere quei messaggi. Rimasi sconvolta e incredula. Mi sono recata a scuola per chiedere spiegazioni, ma l’insegnante di sostegno si è rifiutata di rispondermi” ha dichiarato la madre angosciata.
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Bimbo autistico deriso: la denuncia di un’associazione
“Se tutto ciò fosse vero, sarebbe una cosa gravissima. Siamo certi che la scuola chiarisca la situazione, e soprattutto, siamo certi che gli organi competenti faranno il proprio dovere affinché salti fuori la verità, da una parte o dall’altra, soprattutto per il bene del piccolo”, dichiarano dall’associazione. Il legale dell’associazione è già in azione. Dichiara infatti la Maraucci: “Da parte nostra e da parte del nostro legale Sergio Pisani, c’è tutta l’assistenza alla famiglia, e soprattutto al piccolo Luca”.
Rimane l’amaro in bocca per l’ennesimo comportamento sconveniente da degli educatori. Rimane la rabbia di una madre per un trattamento vergognoso verso il figlio. Rimane una ferita emotiva per il piccolo Luca.