Bistecca stampata in 3D e hamburger vegani: la carne sintetica conquisterà il mondo?

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bistecca carne sintetica 3, aumento prezzi materie prime

La carne sintetica conquisterà il mondo? Quello che sappiamo è che negli ultimi anni sono stati fatti passi da gigante e il mercato della “carne alternativa” offre una scelta sempre più ampia. Insomma, la nostra bistecca presto potrebbe avere un nuovo volto, e noi dobbiamo essere pronti ad accoglierlo. Ma quali sono gli ultimi aggiornamenti? Le notizie sono diverse e, con grande sorpresa, non riguardano solo il pianeta Terra.

Partiamo infatti dallo spazio con una notizia clamorosa: sulla Stazione Spaziale Internazionale (SSIè stata creata la prima bistecca con una stampante 3D. Grazie alla biotecnologia israeliana, cellule di manzo bovino sono state aggregate componendo una vera porzione di carne! Il tutto senza aver ucciso alcun animale. È la nuova frontiera dell’industria alimentare?

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Bistecca stampata nello spazio: l’esperimento

L’esperimento è stato reso possibile grazie alla biotecnologia della startup israeliana Aleph Farms. Utilizzando una stampante 3D munita di “inchiostro biologico”, si è dimostrato che anche la carne può essere “coltivata” nello spazio. L’ingrediente principale di questo esperimento è un aggregato di cellule bovine denominate sferoidi. Queste masse tridimensionali vengono “coltivate” con fattori di crescita e combinati con bioprinter sviluppati dalla società russa 3D Bioprinting Solutions.

Dopo aver ottenuto dei frammenti di tessuto, si procede con la riproduzione della bistecca vera e propria. Tutti gli elementi vengono ristrutturati durante la stampa 3D con l’impiego di forze magnetiche. L’unica differenza con la classica bistecca terrestre è la forma. Data la mancanza di gravità, le cellule non si ammassano a strati su un piatto ma si distribuiscono su tutti i lati. Risultato? La prima bistecca nello spazio ha una forma tondeggiante!

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Bistecca 3D: nuove possibilità anche sulla Terra

filetto vegano carne bistecca

L’esperimento ha aperto le porte a un futuro in cui gli astronauti potranno coltivare da sé il cibo per le missioni esplorative. “Lo spazio è uno degli ambienti più ostili e senza risorse disponibili” ha dichiarato Didier Toubia, CEO di Aleph Farms. Il vero scopo dell’esperimento è dimostrare la sostenibilità di riprodurre cibo biologico in laboratorio anche sulla Terra. Dallo spazio ai nostri piatti, la tecnologia potrebbe:

  • Ridurre lo spreco di cibo che avviene durante la produzione alimentare;
  • Ridurre i rifiuti alimentari sulla Terra;
  • Diminuire gli allevamenti intensivi di bestiame da macello;
  • Combattere i cambiamenti climatici dovuti all’impatto dell’industria della carne;
  • Diminuire il consumo di acqua;
  • Fornire cibo alle popolazioni più bisognose.

Infatti, ricordiamo che la carne riprodotta è ottenuta senza uccidere nessun animale. Per questa tecnologia Aleph Farms è stata finanziata con oltre 100 milioni di euro solo nel 2021. Peraltro l’azienda ha offerto un assaggio di bistecche coltivate in laboratorio a un pubblico selezionato. Questo è stato solo il primo passo per i nuovi aggiornamenti: all’inizio del 2021, Aleph Farms, dopo due anni di lavoro, ha prodotto la prima costata di manzo attraverso la biostampa 3D. Sapore, odore, gusto e valori nutrizionali sono identici a quelli della carne “classica”, ma con meno restrizioni. Dall’inizio del 2023 si sta discutendo infatti se questa carne possa essere considerata “kosher” (quindi in regola con le regole alimentari seguite dal popolo ebraico) e “halal” (quindi in regola con le norme della legge islamica sull’alimentazione).

Bistecca e non solo: la nuova frontiera del cibo “stampato”

Dalla carne si passa al pesce! Un’azienda israeliana (Steakholder Foods, in collaborazione con Umami Meats, con sede a Singapore) usa la stampante 3D per produrre filetti di pesce pronti per la padella. I tempi per le autorizzazioni saranno abbastanza lunghi ma c’è già stata la prima degustazione, a Ravhot, per un pubblico selezionato, di un filetto di cernia “stampato” attraverso la coltivazione di cellule in laboratorio. Dato l’elevato costo della procedura, il filetto è stato comunque parzialmente “tagliato con sostanze vegetali.

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Carne sintetica: stampata in 3D la bistecca più costosa del mondo

bistecca carne sintetica 5Intanto i ricercatori dell’università di Osaka sono riusciti a stampare in 3D la pregiata carne dei bovini wagyu. Tanto per capirci, è la carne alla base del famoso e buonissimo “manzo di Kobe”, che può arrivare fino ai 1000 €/kg. I ricercatori ci sono riusciti partendo da cellule satelliti bovine e cellule staminali derivate dal tessuto adiposo, prelevate con un metodo che annulla ogni sofferenza dell’animale. In laboratorio, poi, le cellule sono state “specializzate” per riprodurre fedelmente la carne dell’animale. Infine sono state stampate attraverso l’utilizzo di un modello istologico (cioè che riproduce i tessuti animali) basato sull’anatomia dei bovini wagyu.

Ciò che colpisce di più però a oggi è la possibilità di creare strutture complesse su misura, come fibre muscolari, grasso e vasi sanguigni. In pratica si potrebbero avere tagli di carne (come la bistecca) con proprietà e proporzioni a oggi non presenti in natura. È fantagastronomia o l’ultima salvezza del nostro pianeta? Sarà solo il tempo a dirlo.

Non solo bistecca 3D: il futuro sarà della carne coltivata?

bistecca

La biostampa 3D può regolare tutte le caratteristiche della carne, compresa la quantità di grasso presente. Questo permette di soddisfare il lato “estetico”. Ma perché la carne possa essere immessa sul mercato, il costo di produzione deve essere competitivo con il prodotto tradizionale. Ciò avviene prevalentemente con lo sviluppo della tecnologia su scala industriale, che ancora richiede tempo e fondi. Intanto, sono numerose le aziende che stanno lavorando alla produzione di cibo partendo dalle cellule. Oltre alla già citata Aleph Farms, riportiamo:

  • Solar Foods (finlandese): produce fonti proteiche naturali. In pratica, crea cibo da anidride carbonica, acqua ed elettricità. Ultimo aggiornamento? Una polvere proteica, chiamata solein e derivata dall’aria, che ha recentemente avuto un finanziamento da 15 milioni di euro. Solein ha anche vinto il Deep Space Food Challenge, premio organizzato dalla NASA per trovare la migliore soluzione per nutrire gli astronauti durante i lunghi viaggi spaziali. Il nuovo obiettivo è produrre la polvere proteica direttamente nello spazio. L’ultimo aggiornamento è che l’uso della soleina come ingrediente alimentare è stato approvato a Singapore (è la prima approvazione al mondo di questo tipo); inoltre presto la Solar Foods aprirà il suo stabilimento produttivo, vicino a Helsinki.
  • Mosa Meat (olandese): nel 2013 ha creato il primo hamburger al mondo prodotto coltivando cellule di mucca. L’azienda ora produce carne in vitro e ha tra i suoi finanziatori anche Leonardo DiCaprio. Mosa Meat è riuscita, negli ultimi due anni a coltivare carne senza l’uso di siero fetale bovino. Questo vuol dire poter produrre muscolo di manzo e grasso senza aver bisogno di ingredienti di origine animale.

Non solo bistecca 3D: il caso di Meatable

  • Meatable (olandese): produce carne in laboratorio partendo dalle cellule staminali dei cordoni ombelicali degli animali. L’azienda ha ultimato nel 2019 il suo primo prototipo di carne di maiale in laboratorio. Nel 2021 ha ottenuto finanziamenti per oltre 60 milioni di dollari complessivi e ha instaurato una partnership con la multinazionale olandese Royal DSM. L’obiettivo è di ricreare in laboratorio anche la carne bovina, ovviamente senza siero fetale. Di recente Meatable ha stretto una partnership con ESCO Aster a Singapore. ESCO Aster è il primo e finora unico produttore di carne coltivata con licenza commerciale al mondo.

Carne coltivata: il ruolo dei funghi e delle cellule

burger di leone carne stampata 3dPoi c’è chi ha deciso di coltivare sostituti della carne partendo dai funghi. Si tratta della scozzese 3F BIO: crea proteine (soprattutto micoproteine, provenienti da funghi) ​​sostenibili da risorse rinnovabili. Le micoproteine sono la nuova frontiera dei sostituti della carne e costituiscono un mercato in forte espansione. Il loro valore è schizzato alle stelle ed è previsto un tasso di crescita a due cifre per i prossimi anni. Nel 2021 l’azienda ha assunto il nuovo nome di Enough e sta preparando il terreno per la più vasta fattoria al mondo di coltivazione di proteine non animali. La fattoria ha aperto i battenti in Olanda, a Sas van Gent, nel 2022. Produrrà inizialmente 10.000 tonnellate di micoproteine all’anno, ma l’obiettivo è di arrivare a produrne 50.000 nel 2027.

Infine c’è Primeval Foods, azienda leader della carne coltivata che ha deciso di fare un passo in più: portare sulle nostre tavole carne coltivata di animali come il leone bianco, la tigre siberiana e la zebra. Orgoglioso il fondatore, Yilmaz Bora: “La coltura cellulare non è il sostituto della vera carne, ma un suo miglioramento. Ne ha tutte le proprietà nutritive e il sapore, ma senza grassi saturi, colesterolo e soprattutto senza sfruttamento animale e con una minima impronta ambientale. Dopo la prima rivoluzione domestica, non abbiamo più esplorato il mondo delle carni animali commestibili; ci limitiamo quindi a mangiare gli animali che sono stati più facili da addomesticare. Adesso invece possiamo analizzare le virtù di tutte le carni esistenti al mondo.“. I primi test avverranno in alcuni esclusivi ristoranti di Londra.

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Bistecca 3D e non solo: la carne a base vegetale alla conquista del mercato

beyond burgerQuando parliamo di carne vegana sul mercato, parliamo principalmente di Beyond Meat, l’azienda che da anni lavora su possibili sostituti della carne da immettere sul mercato, soprattutto in collaborazione con i più importanti marchi di fast food, da cui può partire l’abitudine vegana nell’alimentazione. Beyond Meat, nata nel 2009, ha conosciuto un successo crescente, a partire dal Beyond Burger, l’hamburger vegano che dagli Stati uniti ha conquistato i mercati europei e italiani, passando prima nelle catene dei ristoranti (come l’hamburgeria bolognese WellDone) e poi tranquillamente nei nostri supermercati.

Negli anni Beyond Meat ha saputo conquistare e consolidare collaborazioni con alcune delle più importanti catene di distribuzione a livello mondiale. Parliamo del resto di nomi come KFC, Mc Donald’s, Pizza Hut e Pepsi. Nonostante la pandemia, la guerra e la crescita dell’inflazione abbiano rappresentato un fortissimo rallentamento per tutta la filiera della carne vegetale (e un crollo delle azioni in borsa) Beyond Meat ha guadagnato oltre il 30% da inizio 2023 e hanno appena debuttato in Germania i McPlant Nuggets, frutto ovviamente della collaborazione con Mc Donald’s.

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Bistecca 3D e carne vegetale: non solo Beyond Meat

Bistecca 3D Impossible foods BuitoniNon resta a guardare però la rivale di sempre di Beyond Meat, cioè Impossible Foods. Forte del miliardo di dollari di investimenti raccolto solo nel 2020, l’azienda che produce sostituti vegetali per la carne e prodotti caseari entra nei supermercati americani. Il prodotto? Ravioli con carne a base vegetale, lanciati sul mercato grazie alla collaborazione con Buitoni. I ravioli sono il naturale seguito dell’Impossible Pork e dell’Impossible Chicken, i sostituti a base vegetale della carne di pollo e di maiale. Nel 2023 l’azienda lancerà, inoltre, tre nuovi prodotti: Impossible™ Spicy Chicken Nuggets, Impossible™ Spicy Chicken Patties e Impossible™ Chicken Tenders.

Sembra chiaro che il primo vero terreno di scontro sulla carne vegetale è il pollo; del resto, è la carne più consumata in assoluto al mondo e il suo consumo è destinato ad aumentare ancora (fonte: rapporto sulle Prospettive agricole nel decennio 2020-2029 curato dall’Ocse e dalla Fao). Basterà pe risolvere il problema della “consapevolezza” denunciato dal CEO di Impossible Foods in una recente intervista? Alle tavole e ai gusti delle singole persone l’ardua sentenza…