Blue Origin: il successo della navicella spaziale privata che ha portato i primi civili nello Spazio segna l’inizio del turismo del futuro. La competizione tra i milionari del mondo ha dato il via alla possibilità di pagare per poter vivere un’esperienza nello spazio.
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Blue Origin vs Virgin Galactic: la corsa allo spazio


Il turismo spaziale è il business del futuro. A contenderselo sono gli uomini più ricchi del mondo. Il primo è Jeff Bezos, fondatore e presidente di Amazon. Il suo concorrente è l’imprenditore britannico Richard Branson. Quest’ultimo ha completato il suo primo volo nello spazio a bordo della sua Virgin Galactic il 12 luglio, pochi giorni prima di Bezos. La data non è casuale. Lo “spazioplano” ha volontariamente anticipato la data del lancio ufficiale proprio per battere Bezos. Il fondatore di Amazon non è rimasto in silenzio. Sull’account Twitter della Blue Origin, la capsula che lo ha portato nello spazio, ha avanzato critiche non poco velate al suo concorrente. Bezos ha sottolineato come la Virgin Galactic sarebbe arrivata solo ad 80 km di altitudine. Al contrario la Blue Origin avrebbe superato i 100 km.
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Blue Origin vs Virgin Galactic: la differenza dei due viaggi


Entrambi i voli sono avvenuti con successo e hanno soddisfatto le aspettative e gli obbiettivi che entrambi i team si erano prefissati. Oltre alla data di lancio, ci sono delle sostanziali differenze tra le due “navicelle”. La Virgin Galactic, ha la forma di un mini aeroplano, da qui la denominazione. Quest’ultima è guidata da un pilota. Dopo aver raggiunto gli 80 km di altitudine, i passeggeri possono slacciarsi le cinture e sperimentare l’assenza di gravità. Tra la salita di quota, la stabilizzazione nello spazio e il rientro, l’esperienza dura un paio di ore. Diversa invece la Blue Galactic. Quest’ultima è una vera e propria capsula spaziale senza pilota. La capsula sarà spinta da un razzo a 100 km di altitudine. Dopo aver effettuato una parabola, la capsula ricade autonomamente nell’atmosfera terrestre. Il tutto dura circa 11 minuti.
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Blue Origin: la proposta con la NASA


Dopo il suo successo nell’ambito privato dei viaggi spaziali, il miliardario Jeff Bezos non intende fermarsi. Sembra infatti aver proposto alla NASA un contratto per permettere alla Blue Origin di gestire una delle prossime missioni lunari. La NASA ha già commissionato una missione alla Space X di Elon Musk chiudendo un contratto di 2,9 miliardi di dollari. Impossibilitata a finanziare un’ulteriore missione, Bezos ha dichiarato di essere disposto a procedere senza costi aggiuntivi sulle spalle la NASA. Una proposta allettante a cui la NASA non ha ancora dato una risposta definitiva.