Boiler summer cup – Il web ci ha abituato a svelare molti aspetti della società. Abbiamo “visto” il porta potty, i video di Denis e Manuel Dosio. Trend di Instagram, Twitter, Snapchat e TikTok tra i più disparati. Dai più interessanti e istruttivi ai più folli e squalificanti. Questo è il caso dei video della “Boiler Summer Cup”. Di che si tratta esattamente? Vediamo insieme nel dettaglio.
Ti consigliamo come approfondimento – Porta Potty Dubai, la moda di farsi c****e in bocca
Boiler summer cup: che cos’è
La “Boiler Summer Cup” è una trend challenge molto in voga su TikTok. Il nome “boiler” è evocativo: è puro body shaming delle persone con un fisico non proprio longilineo. Questa challenge prende di mira, in particolare, le ragazze.
In cosa consiste per l’esattezza? Un ragazzo adesca una giovane, solitamente in discoteca, invitandola a ballare fingendo interesse. Tramite amici compiacenti e complici, il ballo viene ripreso e postato sui social. La ragazza, a causa di qualche chilo di troppo, viene etichettata come “boiler”, cioè come scaldabagno.
Ma come viene spiegato dall’ideatore della challenge, non basta farsi riprendere con la ragazza. No. “Più è grossa la ragazza che ti fai, più punti prendi”. Questo perché, facendo intendere alla ragazza di essere intenzionato a finirci a letto le faresti un favore.
Ti consigliamo come approfondimento – Nuovo trend social: “Non aprite il video dei fratelli Dosio”
Boiler summer cup: silenzi, indignazione e tanto body shaming
Non sono mancate le polemiche. Poche, in verità, finora. C’è chi, sul social tuona. Come una certa Mousmè che, su Twitter, scrive “A me fate pena, pensate pure che quelle povere madri si so dovute squarciare la f***a o la pancia per farvi uscire”.
Ma affianco al popolo sparuto degli “indignados” e al grande popolo degli webeti, c’è una landa desolata. Silenzi assordanti, sia da chi ha responsabilità pubbliche che da persone “ordinarie”.
Ti consigliamo come approfondimento – Affitto ai fuorisede negato per il cognome Le storie di Daniela e Valerio
Boiler summer cup: quando la disumanità diventa la regola
Lo vediamo in tutti i contesti: tra omosessuali o amici LGBT ed etero usare il femminile o parole “di base” proibite (come la famigerata f-word). Tra amici e amiche commentarsi vicendevolmente, anche in maniera “spinta”, fisico, corpo, outfit eccetera. E molti altri sono i casi e i contesti, anche noti, in cui due persone si insultano vicendevolmente e si squalificano. Ma solo grazie a una confidenza acquisita e quando sono entrambi a farlo, tra di loro.
Ma quando questa confidenza manca, c’è solo maleducazione e disumanità. Soprattutto quando il fatto è unidirezionale, con una persona che non si conosce e per motivi idioti. Rendendo gli altri non partecipi di uno scherzo ma vittime di uno scherno. Malevolo, svilente. E infamante per chi lo fa.