Bolzano Corona party. Come viene riportato sulle colonne di Repubblica, l’Alto Adige deve fare i conti con un nuovo e preoccupante fenomeno. Quest’ultimo sta prendendo piede soprattutto tra gli strati più giovane della popolazione: i Corona-party. Cosa sono? In breve, sono delle feste organizzate con i positivi al Covid per facilitare la trasmissione del virus. Una pratica che si basa su un assunto sbagliato, ovvero che il contagio sia meno pericoloso dell’iniezione vaccinale.
L’aspetto drammatico della vicenda è che, come racconto le autorità altoatesine, in questi “party” sarebbero stati coinvolti anche dei bambini delle scuole elementari; questi ultimi sono stati spinti dai genitori No Mask e No Vax per sviluppare il contagio e l’immunizzazione.
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Bolzano Corona party: l’ultima follia dei “No-Vax”
Una pratica – o meglio, una piaga – molto diffusa in Germania e in Austria, i “Corona-party” rischiano di prendere piede anche qui in Italia. Al momento, come viene riportato dalle colonne del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, alcuni party sono stati organizzati nella provincia di Bolzano. Persone che rifuggono la soluzione vaccinale, arrivano a credere che sia più sicuro e facile contrarre e guarire dal virus. Credenza, questa, che avrebbe indotto alcuni genitori a coinvolgere persino dei bambini delle elementari a parteciparvi.
Il quadro della situazione viene fornito dal dottor Patrick Franzoni, vicecoordinatore dell’unità Covid dell’azienda sanitaria di Bolzano:
“Purtroppo anche in Alto Adige abbiamo raccolto testimonianze di persone che sono state contagiate durante corona-party; feste organizzate ad hoc per favorire la trasmissione del virus attraverso i contatti con persone positive. In un locale chiuso, con una persona positiva alla variante Delta si possono contagiare facilmente 5-10 persone in una serata. Un fenomeno che è emerso negli incontri periodici che vengono organizzati tra i medici dei sette ospedali della provincia per fare il punto sui ricoveri legati al coronavirus. Stiamo parlando soprattutto di giovani che cercano di ottenere l’immunizzazione. Molti sono convinti che si tratti solo di un’influenza. In realtà ci sono conseguenze a lungo termine e anche i giovani possono finire in ospedale”.
Il vicecoordinatore, ancora, racconta episodi negazionisti che hanno dell’incredibile:
“Mi è capitato un paziente che, una volta dimesso dalla rianimazione dopo aver contratto il Covid, continuava a sostenere che il virus non esiste“.
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Un’altra pericolosa tendenza
Il fenomeno è talmente preoccupante e diffuso che la casa farmaceutica dell’Ivermectin è intervenuta per smentire l’utilità del farmaco contro il Covid-19.