Bonus 18app abolito? È una delle notizie che stanno maggiormente circolando sui social, ma quanto c’è di vero? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Iniziamo però a fare qualche spoiler: la situazione è grave, ma forse non troppo.
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Bonus 18app abolito? Facciamo chiarezza
Tra questi emendamenti ce n’è uno di maggioranza che sta facendo parecchio discutere: l’abolizione del bonus 18app. L’emendamento è firmato dai deputati Federico Mollicone (Fratelli d’Italia), Rossano Sasso (Lega) e Rita Dalla Chiesa (Forza Italia).
Per bonus 18app (dal nome dell’app attraverso la quale si può usare) si intende il bonus cultura che permetteva ai diciottenni di poter avere 500 euro da spendere in attività culturali in tutti i negozi fisici e online convenzionati. Si andava dal possibile acquisto di dispositivi di studio a libri, abbonamenti per il teatro o il cinema, ma anche concerti, fiere e musei.
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Bonus 18app abolito? Arriva la carta cultura
L’idea, secondo il il presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, Federico Mollicone (FdI), tra i firmatari dell’emendamento, è quella di creare una carta cultura che renda le regole di pagamento più chiare (non più libri scolastici, per esempio, altrimenti la carta rischia di diventare un “ammortizzatore sociale”) e magari abbia un legame con l’Isee, così da avvantaggiare le fasce più bisognose.
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I soldi previsti con il bonus andrebbero a finanziare il nuovo Fondo pe lo spettacolo, adesso chiamato fondo nazionale per lo spettacolo. Insomma un rimescolamento di carte. I soldi resteranno in “zona cultura” ma dovremo tutti fare attenzione. La cultura è tra i pilastri del territorio, non dobbiamo farcela scappare.