Bonus 200 euro partite iva – Il Ministro dell’economia, Daniele Franco, ha finalmente firmato il decreto che sostiene il potere d’acquisto delle partite iva, il settore più svantaggiato e spesso più lontano da questi tipi di bonus. Il decreto aveva già ricevuto l’ok anche del Ministro del lavoro, Andrea Orlando. L’ultimo passaggio, prima della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, è il controllo della Corte dei Conti. Questo servirà per valutare che il Bonus non sia incostituzionale. Ma ormai la sua erogazione è pressoché certa. In questo articolo troverete quindi tutte le informazioni necessarie per richiedere il bonus 200 euro partite iva.
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Bonus 200 euro partite iva: tutti gli aggiornamenti
È partito il conto alla rovescia per presentare la domanda per il bonus 200 euro per quasi 3 milioni di partite iva. Il bonus, previsto dal Decreto aiuti, può contare su un fondo previsto di 600 milioni di euro; circa il 20% di questo fondo è destinato ai professionisti iscritti alle casse di previdenza.
Potranno fare richiesta del bonus le partite iva che nel 2021 hanno dichiarato un reddito complessivo fino a 35.000 euro. Ma come si calcola questo reddito? Dal computo del reddito personale che viene poi assoggettato all’Irpef, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, sono esclusi i TFR, il reddito della prima casa e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.
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Come richiedere bonus 200 euro partite iva
- Essere iscritto alla gestione previdenziale alla data di entrata in vigore del decreto aiuti (18 maggio 2022);
- Alla stessa data la partita iva deve risultare attiva, l’impresa avviata e deve risultare almeno un versamento per la contribuzione dovuta alla gestione di iscrizione per la quale si chiede l’indennità .
Ogni professionista dovrà presentare la domanda al suo ente di previdenza. Ricordiamo che l’iscrizione all’ente di previdenza è obbligatoria. Sarà  l’ente stesso a indicare le modalità di presentazione della domanda. Chi è iscritto a più casse di previdenza dovrà sceglierne solo una per inoltrare la domanda; chi è iscritto anche all’Inps dovrà inviare la domanda solo all’Inps. Le domande saranno accettate in base all’ordine cronologico di arrivo. Si prospetta quindi un nuovo click-day, quasi sicuramente a settembre. Questo serve per evitare che ci siano partenze anticipate da parte di qualche specifica categoria.
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L’Inps e le casse previdenziali rendiconteranno al Ministero del lavoro il numero delle istanze accolte e sospenderanno i bonus quando i fondi da erogare saranno terminati. Ricordiamo infine che il decreto è incompatibile con le indennità una tantum previste per pensionati e dipendenti (artt. 31 e 32 del decreto aiuti).