Il nuovo bonus bancomat 2021 è un contributo economico che verrà erogato a prescindere dal proprio valore ISEE. L’indennizzo è destinato a tutti i lavoratori titolari di Partita IVA. A questi spetterà un triplice contributo sotto forma di credito d’imposta. Il sussidio si divide in tre livelli ed è la diretta conseguenza dell’interruzione del cashback di Stato. Sebbene i due bonus abbiano destinatari differenti, il loro scopo è sempre lo stesso: combattere l’evasione fiscale.
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Bonus bancomat 2021: stop al cashback di Stato
L’incentivo si suddivide in tre livelli. Con il primo, i possessori di Partita Iva saranno esentati dal pagamento dei costi di commissione per ogni acquisto effettuato dal cliente tramite carte di credito e bancomat. Il secondo è un rimborso delle spese sostenute e non potrà superare il tetto dei 160 euro. Il terzo è per le spese effettuate in tutto il 2022, utili all’acquisto, noleggio e installazione di nuovi strumenti di pagamento. Questo credito d’imposta può arrivare fino a 320 euro.
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Bonus bancomat 2021: zero costi di commissione
L’ultimo Decreto Lavoro ed Imprese, invece, porta la percentuale fino al 100%. In questo modo, i titolari di Partita Iva sono totalmente esentati dal pagamento dei costi di commissione. La manovra non è mai stata un segreto per Draghi. Il Presidente del Consiglio, infatti, ha sempre mostrato di essere favorevole all’erogazione di sostegni economici alle Partite Iva. Proprio per questo motivo, il Governo ha deciso di bloccare momentaneamente il bonus cashback.
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Bonus bancomat 2021: i crediti d’imposta
Il terzo livello coprirà tutte le spese sostenute del 2022 per l’acquisto, noleggio e installazione di strumenti di pagamento più evoluti. Questi ultimi saranno utili anche per l’archivio e l’invio automatico di informazioni. In questo caso, il tetto massimo del bonus è di 320 euro e varierà, come il precedente, in base all’ultimo fatturato della Partita Iva.