La crisi del mondo del lavoro è uno degli argomenti più discussi degli ultimi tempi. A stare più spesso al centro dei dibattiti, in particolare, sono due punti: il lavoro femminile e il lavoro al sud. È proprio in questo quadro che si colloca perfettamente il bonus donne disoccupate, uno degli incentivi più importanti messi a disposizione dallo Stato per favorire l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro. L’obiettivo principale è quello di ridurre le disparità sessuali sul lavoro, ma anche di riqualificarlo nelle zone più svantaggiate del Paese.
Il bonus è stato introdotto per la prima volta dalla Legge Fornero. Prorogato dall’Inps fino a oggi, ha come fine principale il reinserimento femminile nel mondo del lavoro. Con il suddetto beneficio, l’Inps mette a disposizione una riduzione contributiva pari al 50% sulla retribuzione che le aziende elargiscono alle donne assunte. Possono ottenere il bonus tutte le imprese che assumono donne disoccupate da almeno sei mesi residenti nelle zone economicamente svantaggiate del Paese. A rientrare in queste ultime sono:
Campania;
Basilicata;
Puglia;
Calabria;
Sicilia.
Il bonus riguarda anche le province di Piacenza e Ferrara e le regioni Veneto e Lombardia.
Il beneficio non prevede limiti di età. Gli sgravi sono destinati a tutte le imprese – grandi e piccole – che assumono donne al di là della loro età anagrafica. Il datore di lavoro può richiedere il bonus donne disoccupate se la lavoratrice è assunta con regolare contratto a tempo determinato o indeterminato, indipendentemente dal fatto che sia part-time o full-time.
Ma ci sono delle eccezioni. L’incentivo non riguarda, ad esempio, i lavori domestici. Restano così escluse alcune categorie come colf e badanti. Inoltre il beneficio non può essere richiesto per i lavori a chiamata, per i ripartiti e per i lavori occasionali accessori.
Dodici mesi nel caso di assunzioni a tempo determinato o di somministrazione;
Diciotto mesi nel caso di assunzioni a tempo indeterminato. Il beneficio contributivo può essere prorogato da dodici a diciotto mesi nell’ipotesi in cui il rapporto di lavoro, nato inizialmente a tempo determinato, venga trasformato a tempo indeterminato.
Altri benefici messi a disposizione dallo Stato per l’assunzione delle donne
Il bonus donne disoccupate non è l’unico strumento messo a disposizione dallo Stato per incrementare il lavoro femminile. C’è anche il bonus assunzioni donne 2019. In questo caso, possono beneficiare della riduzione contributiva del 50% per un periodo che va da dodici a diciotto mesi i datori che assumono:
Donne over 50 disoccupate da più di dodici mesi;
Donne appartenenti a professioni caratterizzate da forti disparità occupazionali di genere, indipendentemente da età e residenza, che siano prive di impiego da almeno sei mesi;
Donne prive di regolare impiego da almeno ventiquattro mesi, indipendentemente da età, settore e residenza.
L’incentivo, nei casi sopracitati, ha una durata di diciotto mesi per le assunzioni a tempo indeterminato. Di dodici mesi, invece, per le assunzioni a tempo determinato.