Da un po’ di giorni in rete gira la notizia di un bonus tiroide che può arrivare fino a 500 euro. Ma cosa c’è di vero? Esiste realmente un bonus riconosciuto dall’INPS per tale malattia? La risposta a questa specifica domanda, purtroppo, è negativa: non esiste nessun bonus. Il sussidio a cui si fa riferimento altro non è che l’indennità di accompagnamento, che viene riconosciuta ai soggetti con invalidità al 100%. Ma vediamo quali sono le prestazioni economiche, le esenzioni e le varie agevolazioni a cui ha diritto chi è malato di tiroide.
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Bonus tiroide: chi ha diritto all’invalidità
Ecco quali sono le percentuali di invalidità correlate alle varie patologie tiroidee:
- Ipotiroidismo grave con ritardo mentale – 100% in percentuale fissa;
- Ipoparatiroidismo che non risponde ai trattamenti – Dal 91 al 100% in percentuale variabile;
- Iperparatiroidismo primario – 50% in percentuale fissa.
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Indennità di accompagnamento per invalidi totali
Il cosiddetto bonus tiroide, o meglio l’indennità di accompagnamento, viene riconosciuto ai soggetti che abbiano una percentuale d’invalidità al 100%. Rientrano quindi in questa categoria:
- I soggetti con ipotiroidismo grave con ritardo mentale;
- I soggetti con ipoparatiroidismo che non risponde ai trattamenti (quando viene riconosciuto come invalidante al 100%).
L’assegno mensile non varia in base al reddito, ma è un importo fisso rinnovato di anno in anno. Per l’anno 2019 l’INPS ha stabilito che l’importo d’indennità è di 517,84 euro. La prestazione economica viene erogata per 12 mensilità, a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda. Per fare richiesta dell’indennità è necessario ottenere il riconoscimento medico legale e il rilascio del verbale sanitario. I moduli possono essere presentati sia online, sul portale dell’INPS (https://www.inps.it) sia attraverso gli enti di patronato presenti sul territorio.
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Gli altri riconoscimenti per i malati di tiroide
- Fino al 46% è possibile accedere all’iscrizione nelle categorie protette dei Centri per l’Impiego, per le agevolazioni nelle assunzioni;
- Dal 33 al 73% viene riconosciuta l’assistenza sanitaria e alcuni sgravi fiscali;
- Dal 74% al 99% è possibile ottenere l’assegno mensile di assistenza per invalidi con ridotta capacità lavorativa in stato di bisogno economico. Tale importo ammonta per il 2019 a 285,66 euro per 13 mensilità e viene corrisposto a chi, per lo scorso 2018, non abbia superato la soglia dei 4.906,72 euro nel reddito annuo. In condizioni particolari di reddito, l’importo può essere incrementato ulteriormente.
- Per gli invalidi al 100% si può fare richiesta per la pensione di inabilità. Questa è compatibile con l’indennità di accompagnamento e varia in base al reddito del soggetto richiedente.
A prescindere dal livello di invalidità, si ricorda che il Servizio Sanitario Nazionale riconosce a chi soffre di tiroidite autoimmune l’esenzione dal pagamento dei ticket per gli esami diagnostici e le visite necessarie.
Come faccio a avere il sossidio mensile per la tiroide
Gentile lettore,
come potrà apprendere dall’articolo il sussidio non è altro che l’indennità di accompagnamento che viene riconosciuta agli invalidi al 100%. Per fare richiesta dell’indennità è necessario ottenere il riconoscimento medico legale e il rilascio del verbale sanitario. I moduli possono essere presentati sia online, sul portale dell’INPS (https://www.inps.it) sia attraverso gli enti di patronato presenti sul territorio.
Persona comunitaria (romania)
Puo averne diritto?
Buongiorno Delia,
le ricordo che il bonus tiroide viene erogato come “Indennità di accompagnamento”.
Di conseguenza, le riporto la comunicazione INPS che potrebbe fare al caso suo: “L’indennità di accompagnamento, la pensione di inabilità, l’assegno mensile di invalidità e l’indennità mensile di frequenza, ferme restando le verifiche degli ulteriori requisiti di legge (condizioni sanitarie, residenza in Italia ecc.), spettano anche agli stranieri regolarmente soggiornanti, anche se privi di permesso di soggiorno CE di lungo periodo, alla sola condizione che siano titolari del requisito del permesso di soggiorno di almeno un anno (articolo 41 TU immigrazione).
Lo ribadisce il messaggio n. 13983 del 4 settembre 2013, sulla base delle sentenze della Corte Costituzionale in materia”.