Draghi Pubblica amministrazione al centro dell’innovazione. La pandemia ha rivelato i punti nodali di una crisi del mondo del lavoro che il premier ha intenzione di risolvere. Il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale ĆØ stato firmato in questa giornata. Accordo tra premier e ministro Brunetta con i segretari dei sindacati Uil, Cgil, Cisl. C’ĆØ molto da fare, ma i sei punti del patto potrebbero essere una partenza.
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Draghi pubblica amministrazione: il patto da sei punti per far ripartire il lavoro
“L’emergenza sanitaria e il piano di rilancio e resilienza richiedono nuove professionalitĆ .Ā Investimenti in formazione e nuove forme di lavoro, se pensate allo smart working. Tutto ciò richiede investimenti e regole, questo ĆØ quello che oggi stiamo cominciando. Il patto ĆØĀ sicuramente un evento di grande importanza per il metodo; per il contenuto e per questa relazione di dialogo che c’ĆØ:Ā ma ĆØĀ il primo passo, il molto, se non quasi tutto, resta da fare. L’etĆ Ā media oggi ĆØĀ di 50, quasiĀ 51Ā anni, vent’ anni fa era di 43.”
Continua poi aggiungendo: “Quindi dal punto di vista demografico, per ragioni che trovano la loro radice in eventi anche lontani, ĆØĀ stato un progressivo indebolimento della struttura della Pubblica amministrazione. Un secondo aspetto ĆØĀ la formazione. Guardando i numeri vediamo che si spendono ben 48 euro a persona; il ‘ben’ e’ ironico, per la formazione nel settore pubblico e un solo giorno ĆØĀ destinato alla formazione del personale pubblico”.Ā
Per non perdere i soldi del Recovery Fund, Draghi e Brunetta stillano i sei macro punti del grande patto di ripresa del lavoro: rinnovi contrattuali relativi al triennio 2019-2021, lavoro agile,Ā revisione dei sistemi di classificazione professionale,Ā formazione del personale, sistemi di partecipazione sindacale eĀ welfare contrattuale.
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Draghi pubblica amministrazione, contratti pubblici, smart working e 107⬠in più
Il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e il premier, Mario Draghi stillano il patto per l’innovazione del lavoro. Si parte dai rinnovi contrattuali. “Occorre porsi nell’ottica del superamento della gestione emergenziale. Con la definizione nei futuri contratti collettivi nazionali del pubblico impiego di una disciplina normativa ed economica del lavoro agile che garantisca condizioni di lavoro trasparenti e concili le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori con quelle delle pubbliche amministrazioni. Nell’ambito dei contratti del triennio 2019-2021, saranno quindi disciplinati, in relazione al lavoro agile, aspetti di tutela dei diritti sindacali, delle relazioni sindacali e del rapporto di lavoro.”
Da qui il premier ha voluto sottolineare l’importanza poi della partecipazioni di lavoratrici e lavoratori all’innovazione del servizio pubblico. SarĆ inserito nei contratti la possibilitĆ di lavorare in smart working. Non soltanto. 3,2 milioni di italiani andranno incontro al rinnovo contrattuale, ottenendo un aumento medio di 107 ā¬. “Il confronto in sede Aran sarĆ lāoccasione per definire le linee di intervento sullo smart working; perchĆ© si eviti una iper regolamentazione legislativa e vi sia più spazio per la contrattazione di adattare alle esigenze delle diverse funzioni. Queste nuove forme di lavoro che, laddove ben organizzate, hanno consentito la continuitĆ di importanti servizi pubblici; anche durante la fase pandemica.“