Camera suicidio assistito: è sì per i partiti di centro-sinistra. Titubanti i rappresentanti di destra, ma il disegno di legge non è ancora stato approvato definitivamente. Il testimone della sentenza Cappato è ora tra le mani del Senato. Il ddl, qualora passasse in maniera permanente, è indirizzato a quattro tipi di pazienti specifici.
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Camera suicidio assistito: fischi in aula, ora parola al Senato
- Coloro che sono affetti da patologie irreversibili;
- Coloro che sono mantenuti in vita tramite trattamenti di sostegno vitale;
- Coloro che soffrono di particolari e forti dolori fisici e psichici;
- Coloro che hanno rifiutato cure palliative e/o assistenza.
Dovranno essere le persone (di maggiore età) con caratteristiche qui elencate a fare domanda per il suicidio assistito. I medici e gli infermieri che li affiancheranno non verranno accusati di istigazione od omissione di soccorso. La morte potrà avvenire sia nelle abitazioni sia nelle strutture ospedaliere; verrà considerato un decesso per cause naturali.
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Camera suicidio assistito: la sentenza Cappato


Il ddl recepisce la sentenza Cappato della Corte Costituzionale del 2019. Il processo di Marco Cappato, ex membro del Parlamento Europeo e promotore della campagna Eutanasia Legale, è iniziato l’8 novembre 2017. L’accusa che pendeva sul suo capo era di istigazione al suicidio. Aveva, infatti, aiutato Dj Fabo a raggiungere la Svizzera per potersi sottoporre al suicidio assistito. Nel febbraio del 2018 è stato assolto, ma la Corte di Assise di Milano ha emesso una ordinanza di remissione alla Consulta per il giudizio di costituzionalità dell’articolo 580 del codice penale (aiuto al suicidio). Un anno dopo, la Consulta ha decretato non punibile:
“Chi agevola l’esecuzione del proposito di suicidio, autonomamente e liberamente formatosi, di un paziente tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetto da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che egli reputa intollerabili ma pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli.” (Comunicato Ufficio Stampa Consulta, 25 settembre 2019)
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Camera suicidio assistito: dalla proposta di Loris Fortuna al caso Englaro
Nel 2007 è emerso il caso di Eluana Englaro, una ragazza che si trovava in stato vegetativo da diciassette anni a causa di un incidente. Nonostante fosse stato approvato lo stop dell’alimentazione forzata, Eluana è morta due anni dopo a causa di forti dibattiti per ritirare la sentenza. Segue uno sgomento generale che conduce al primo vero dibattito, avvenuto però quasi dieci anni dopo, nel 2016.