Camorra prete minacciato – Caivano, don Patriciello minacciato ancora una volta dalla camorra. Il sacerdote del borgo dell’hinterland napoletano è già sotto scorta. Ma a don Maurizio Patriciello continuano ad arrivare atti intimidatori. L’ultimo è stato un cartello rinvenuto stamattina nei cancelli della chiesa retta da don Patriciello.
Ti consigliamo come approfondimento – Prete si barrica alle Poste perché rifiuta il GreenPass: intervengono i Carabinieri
Camorra prete minacciato: la storia di don Patriciello
Il parroco della chiesa del Parco Verde di Caivano, paese a nord di Napoli, non è nuovo alle cronache. Nei suoi anni di parrocato alla chiesa di san Paolo Apostolo sta dimostrando di essere capace di grande coraggio. Un pastore come il beato Pino Puglisi. Ha rianimato le coscienze del quartiere e accompagnato un percorso. Quel percorso, che ha coinvolto cittadini e parlamentari – tra cui il senatore Sandro Ruotolo –, è sfociato nella costituzione del comitato di liberazione dalla camorra. Comitato fondato proprio nella parrocchia di don Maurizio.
Se le coscienze si sono mosse contro la criminalità organizzata, anche la criminalità organizzata ha iniziato a muoversi. I criminali hanno studiato per diverso tempo le mosse del prelato. A metà marzo, un attentato “d’avvertimento”: un ordigno è stato fatto esplodere davanti al cancello della chiesa. Da allora il sacerdote è considerato un simbolo dell’anticamorra.
Ti consigliamo come approfondimento – Maltempo, la pioggia devasta il Sud: a Palermo devastati palazzi e aeroporto
Camorra prete minacciato: “Bla bla bla pe mo’”
“Bla bla bla pe mo’”: “Solo chiacchiere al momento”. Non ancora chiaro il senso del messaggio, mentre i reparti adibiti dei Carabinieri procedono ad indagare. A rivelarlo è proprio don Maurizio: “I carabinieri stanno cercando di interpretare questo messaggio. Di certo è un cartello che arriva dopo il mio incontro con il ministro Lamorgese”. Il primo a darne notizia, tramite i social parrocchiali, è stato proprio il sacerdote: “Dopo la bomba di due settimane fa, hanno sistemato questa scritta”. “Tutto nelle mani del buon Dio”, sono le parole di chiusura del presbitero, che non è intenzionato a retrocedere. “Non ho paura, faccio il parroco”, le sue parole.
Ti consigliamo come approfondimento – Papa Francesco pronto a fermare la guerra
Si dimostra molto preoccupato, invece, il senatore Sandro Ruotolo, che denuncia l’ennesima minaccia, affiancando il cartello della foto. “Pe mo’ vuol dire per ora. Cioè fino ad oggi abbiamo scherzato”. Il tutto in un ambiente di aria tesissima. Con il parroco soggetto a intimidazioni due volte a distanza di venti giorni, senza mezzi di videosorveglianza – malgrado lo stupore del prefetto ancora non installati. Aria pesante, quella attorno al prete che ricorda ancora “3P”, il parroco di Brancaccio.