Campania, Palmira Pratillo vs protocollo Dad: “A casa solo i positivi!”

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Campania No Dad, richiesto un cambio di protocollo più in linea con la situazione epidemiologica. A parlarne è Palmira Pratillo, presidente dell’associazione Scuole Aperte Campania. Tutto nasce a causa delle nuove regole per la Dad che entreranno in vigore da oggi. Di fatto la distinzione fatta, per frequentare la scuola in presenza, sarà data dal vaccino. Divisi quindi gli alunni in due categorie: vaccinati e non vaccinati. Palmira Pratillo invece, a nome dell’associazione, chiede che vengano distinti in: positivi e negativi. Dunque aprire la scuola a chi non è malato. Resta però il dubbio poi, su come verificare o meno la positività degli studenti. Si dovrebbe tornare infatti ad un discorso dei tamponi e, anche lì, a chi peserebbero le spese?

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Campania No Dad: la richiesta di Scuole Aperte Campania

dad, campania no dad,Da oggi entrerà in vigore il nuovo protocollo sulla Dad in Campania. Quest’ultimo prevede la possibilità di frequentare le scuole in presenza solo per i vaccinati. Esclusi dunque dalle aule coloro che non si sono sottoposti al vaccino. “Siamo veramente stufi di queste regole che sono anche un po’ pedestri”. Commenta Palmira Pratillo, presidente dell’associazione Scuole Aperte Campania. “Il protocollo va subito ritoccato e vanno tenuti a casa soltanto i malati” è la loro proposta. Secondo la presidente, il protocollo attuale, renderebbe ingestibile la didattica a distanza, obbligando i docenti ad una doppia didattica. Tuttavia non è chiaro come intenderebbero intercettare i positivi. Di fatto nessuna menzione inerente i tamponi è stata fatta.

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Campania No Dad: le parole di Palmira Pratillo

Dad, campania no dad,Palmira Pratillo, presidente di Scuole Aperte Campania, chiede una revisione del protocollo sulla Dad. “Vanno assolutamente eliminate le distinzioni tra alunni vaccinati e non vaccinati” afferma. “Perché così la didattica diventa ingestibile e i docenti si trovano a dover portare avanti una doppia didattica”. La proposta: “In presenza i sani e a distanza i positivi e per chi è in quarantena”. Poiché: “Riteniamo che la condizione epidemiologica attuale ci consente di tenere in classe tutti a eccezione dei malati, perché siamo quasi tutti vaccinati e le persone a rischio hanno anche la terza dose”. Resta però il dubbio in merito a come gli alunni poi verrebbero monitorati, discorso simile per i propri genitori.