Campania zona rossa – la Regione resta tinta di scarlatto fino alla metà di aprile. La causa del tutto è l’indice RT, ancora troppo alto per consentire un allentamento delle misure di sicurezza. Cresce il numero di posti occupati in terapia intensiva.
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Campania zona rossa: rischio ancora alto
Nelle scorse ore giravano forti rumors per il web. Si parlava, difatti, di una possibile zona arancione per la Regione Campania, data la scadenza del decreto per il prossimo 6 aprile. Molta gente stava per tirare un respiro di sollievo. In particolar modo, commercianti e ristoratori stavano iniziando a scorgere la luce in fondo al tunnel. Ma le notizie, per loro, sono ancora pessime. L’indice di contagio è ancora troppo alto per consentire un passaggio, seppur lieve, verso la riapertura delle attività. Giunti ormai alla quinta settimana di zona rossa, la cabina di regia ISS e il Ministero della Salute scuotono ancora la testa. I monitoraggi non portano affatto buone notizie. L’RT è superiore a 1,25. Un valore troppo alto per consentire le riaperture. Per tale motivazione, l’Istituto Superiore di Sanità è all’opera per completare il documento contenente la brutta notizia. L’ufficialità scritta arriverà nel pomeriggio.
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Campania zona rossa: e il resto d’Italia?
- Lombardia;
- Valle d’Aosta;
- Piemonte;
- Friuli Venezia Giulia;
- Emilia Romagna;
- Toscana;
- Puglia;
- Calabria.
La Provincia Autonoma di Trento, le Marche e il Veneto, invece, continueranno a restare sotto stretta sorveglianza. Potrebbero tornare arancioni a partire dal prossimo 13 aprile. Le condizioni delle Regioni rimanenti restano in stallo. Attualmente nessun luogo è in grado di diventare zona gialla, né tantomeno zona bianca. Nessun cambiamento, dunque, per quanto riguarda le normative ora in vigore.