Campania zona rossa da lunedì? Contagi in aumento: arriva terza ondata

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Campania zona rossa – la Regione rischia di entrare nella fase critica a partire dal prossimo lunedì, l’8 marzo. I contagi in aumento, alimentati dalle varianti che sono arrivate al Cotugno, preoccupano non poco. Per alleviare la terza ondata del Covid-19, potrebbe essere necessario tornare a chiudere tutto per qualche settimana. Non è stata ancora presa, tuttavia, una decisione definitiva.

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Contagi in aumento: Campania zona rossa?

Anniversario coronavirusLa Regione Campania è attualmente colorata di arancione, e resterà tale fino a venerdì 5 marzo. I lavoratori, gli studenti, tutti i cittadini sperano in un allentamento di misure restrittive a partire da tale giorno, ma non sembrano esserci buone notizie. Negli scorsi giorni l’ospedale Cotugno di Napoli ha annunciato la presente della variante brasiliana tra i suoi reparti. Questa si aggiunge al Coronavirus inglese, che minaccia non solo la Campania, ma l’Italia intera con la sua velocità di diffusione. È per questo che i contagi sono velocemente saliti, offrendo ogni giorni tragici bollettini. Il Governatore Vincenzo De Luca aveva già avvisato la sua gente del probabile inizio della terza ondata. Ora, però, il tutto è quasi certo. A partire da lunedì 8 marzo, la Campania potrebbe diventare zona rossa. Con questo semi-lockdown, l’obiettivo degli amministratori è quello di placare i contagi e andare avanti con la somministrazione dei vaccini. Nella Regione sono già presenti dei focolai rossi, specialmente nella zona del casertano.

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Campania zona rossa: la crisi del settore sanitario

Covid hospital BoscotrecaseIl numero dei positivi nella giornata di ieri, lunedì 1 marzo, sono quasi 2000. Rodolfo Punzi, Direttore del dipartimento malattie infettive del Cotugno, ha affermato che la variante inglese è presente nel 40% dei positivi ai tamponi, ma è in forte fase di crescita. È necessario tenerla sotto controllo e debellarla – per questo si sta optando per una Campania zona rossa. I reparti di terapia intensiva, inoltre, si stanno nuovamente riempendo e l’intero settore sanitario sta tornando in crisi. Continuano a perdere la vita i malati, fortunatamente molti in meno rispetto al numero dei guariti.