Il cancro al seno รจ tra i tumori piรน diffusi nelle donne: il 29% delle neoplasie si sviluppa alle mammelle. Uno studio italiano condotto dallโUniversitร di Milano e dallโIstituto Europeo di Oncologia potrebbe cambiare le carte in tavola sulle prospettive di cura. (Leggi anche: Tumore al seno, scoperto farmaco anti-recidive al Pascale di Napoli) Sembra che i geni delle cellule staminali tumorali (CSC) possano predire il rischio metastatico. La ricerca, sostenuta dallโAirc (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) รจ stata pubblicata su EBioMedicine del Gruppo Lancet.
Il cancro al seno smascherato dai suoi geni


La firma molecolare lasciata da 20 geni delle cellule staminali tumorali puรฒ dire molto sul decorso del cancro al seno. Il cluster genetico preso in esame puรฒ svelare il grado di staminalitร del tumore primario. Ciรฒ vuol dire che puรฒ, in una certa misura, predire qual รจ il rischio metastatico nella singola paziente. Lo studio sulle CSC รจ di fondamentale importanza, poichรฉ proprio dalla quantitร e dall’aggressivitร di queste dipende lo sviluppo delle metastasi.
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I ricercatori, guidati da Pier Paolo Di Fioreย e Salvatore Pece, rispettivamente direttore e vicedirettore del programma di nuovi diagnostici dell’Istituto Europeo di Oncologia,ย al momento stanno analizzando un campione di 2.000 donne inserite in studi clinici internazionali. I risultati parlano chiaro: le pazienti con un basso profilo staminale avevano un rischio minore di sviluppare le metastasi recidive.
I vantaggi della firma molecolare


La firma molecolare staminale ha unโaffidabilitร e una specificitร maggiore dei parametri oggi utilizzati per determinare la gravitร del cancro. I tradizionali metodi clinico-patologici sono dโaiuto solo per alcuni tipi di tumori mammari. Con questo nuovo approccio si potrร analizzare un numero molto piรน ampio di casi, come i tumori luminali e triplo-negativi. Ma il vantaggio piรน grande รจ probabilmente quello di aprire un nuovo orizzonte per la creazione di terapie personalizzate. A tal proposito suonano colme di speranza le parole di Di Fiore: โnon intendiamo fermarciย al valore predittivo prognostico della nostra firma. Il passo successivo, piรน importante, sarร studiareย nuovi farmaci, in grado di agire sui prodotti di uno o piรน dei geni che costituiscono la nostra firma staminale molecolareโ.