Cani legati a un’auto e trascinati per centinaia di metri fino al tragico epilogo: uno dei due è morto e l’altro ha lesioni gravi su tutto il corpo. La scoperta è avvenuta a Palizzi, provincia di Reggio Calabria. A far scattare la denuncia, la LAV (Lega Anti Vivisezione) locale. Ma vediamo meglio cosa è successo.
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Cani legati a un’auto e torturati a morte. La cronaca della vicenda


La scoperta è avvenuta sulla strada sterrata di Palizzi, un piccolo comune in provincia di Reggio Calabria. La denuncia è stata fatta da due volontarie della locale LAV che hanno trovato le due cagnoline ancora legate al cappio ma in uno stato terribile.
Una delle cagnoline era morta per le ferite dovute al trascinamento per centinaia di metri da parte di un mezzo motore. L’altra, ancora viva, era in gravi condizioni e ancora scioccata per quanto accaduto alla sua “compagna”.
Le due cagnoline erano conosciute un po’ da tutti nel paese e vagavano libere finché non è avvenuto il terribile gesto. Fonti della LAV rivelano che non è la prima volta che si trovano ad assistere a certe scene.
Legare i cani a un mezzo motore (un motorino, una moto, un trattore e via dicendo) e trascinarli per centinaia di metri è, nella mente dei criminali che adottano questo comportamento, una specie di tortura e punizione per far capire ai quattrozampe di non restare in quel territorio.
Il metodo a volte serve anche per punire cani indisciplinati.
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Cani legati a un’auto e torturati a morte. L’appello della LAV
Il numero per le segnalazioni è 064461325.