Con 27 voti a favore su 53, l’Onu ha dichiarato che la cannabis non farà più parte dalla lista delle sostanze stupefacenti. Si inizia così a spianare la strada alla cannabis legale. L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha riconosciuto il valore terapeutico della cannabis, aprendo così nuove prospettive per la ricerca scientifica.
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Cannabis legale? Riconosciuto il suo valore terapeutico
L’ONU ha riconosciuto le caratteristiche terapeutiche della cannabis. I suoi benefici, infatti, sono stati documentati nel corso degli anni per patologie come il morbo di Parkinson, la sclerosi e l’epilessia. Inoltre, fumare cannabis avrebbe effetti benefici anche su dolori cronici.
Quali sono le conseguenze della votazione? Gli esperti hanno affermato che non ci saranno effetti immediati. Molti governi avranno ancora giurisdizione su come classificare la cannabis, per altri la votazione è una vittoria, soprattutto per i sostenitori del cambiamento della politica sulle droghe.
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Verso la legalizzazione della marijuana
Non bisogna mal interpretare la scelta. Principalmente, questa votazione faciliterà la ricerca scientifica sulla cannabis. Tra i suoi composti, il THC è all’origine sia degli effetti psicoattivi sia delle proprietà farmacologiche ed è in grado di legarsi ai recettori presenti sulla superficie delle cellule del nostro organismo. Sono oltre 10.000 gli studi che confermano l’efficacia della cannabis per malattie e dolori cronici.
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Alcuni pericoli per i fumatori
Nonostante i diversi effetti benefici, non sono da sottovalutare quelli negativi sulla salute di chi fuma marijuana:
- I fumatori, a lungo andare, rischiano di più la bronchite e altri sintomi respiratori;
- Le donne incinte hanno una probabilità maggiore di partorire bambini con peso più basso;
- Rischio di schizofrenia o psicosi.